Adesso bisognerebbe correre. La governatrice di New York, Kathy Hochul, sa che adesso diventa essenziale rilanciare il Congestion Pricing a New York, in vista dell’insediamento del presidente eletto Donald Trump, storicamente contrario al progetto. L’idea di un pedaggio di $15 non piace né a lui né a buona parte degli elettori, ma il rischio di veder naufragare il piano è alto se Hochul non trova una via di fuga prima di gennaio.
A sostegno del programma, il gruppo Riders Alliance ha lanciato una campagna pubblicitaria per evidenziare come il traffico in città sia peggiorato e i tempi di risposta delle ambulanze rallentati proprio a causa della mancata attuazione del piano. La campagna accusa la governatrice di aver anteposto interessi politici al benessere della comunità, quando ha sospeso l’attuazione del progetto mesi fa, sacrificando un’opportunità di migliorare la sicurezza pubblica e l’ambiente urbano.
Il Congestion Pricing, approvato nel 2019, stabilisce un pedaggio per i veicoli che accedono a Manhattan sotto la 60esima strada. Tuttavia, la cifra originaria di $15 per auto ha suscitato critiche sia dai pendolari sia dai residenti, spingendo Hochul a valutare un compromesso con un pedaggio ridotto a $9. Tale modifica, però, richiederebbe ulteriori revisioni ambientali e metterebbe a rischio i fondi necessari per il potenziamento del sistema di trasporto pubblico.
La minaccia di Trump di revocare il programma ha generato dunque una corsa contro il tempo per i sostenitori del Congestion Pricing. Secondo vari esperti, infatti, in caso di avviamento del progetto prima di gennaio, sarebbe poi necessario un lungo iter legale per bloccare definitivamente il Congestion Pricing.
A complicare ulteriormente la situazione, due cause legali hanno contestato la decisione di Hochul di sospendere il programma, ritenendola una mossa illegittima che danneggia gli obiettivi ambientali dello stato. Nel frattempo, diversi senatori e deputati democratici si sono espressi a favore della tariffazione, affermando che senza di essa non esistono alternative concrete per finanziare i trasporti pubblici della città.