Fancy Food, Fabio Leoni: “La Sicilia è uno scrigno di sapori, cultura ed eccellenze gastronomiche è sempre più amata dagli Stati Uniti”

Quando si parla di eccellenze nel campo del food, la Sicilia è una delle prime regioni al mondo e che qui al Summer Fancy Food Show ha una varietà incredibile di prodotti, infatti, tra le 400 aziende presenti, molte sono siciliane. Ne parliamo con Fabio Leoni, Dirigente del Servizio Marketing del Dipartimento Agricoltura della regione Sicilia.

“Sono 3 anni che partecipiamo al Fancy Food in maniera massiccia con le nostre aziende, in un accordo con il sistema SFA, per portare le nostre eccellenze siciliane qui e far sì che queste possano acquisire altro potere commerciale rispetto al circuito nordamericano.

Quest’anno abbiamo portato 18 aziende, soprattutto del settore dell’olio e dei derivati, delle conserve, dei derivati del pistacchio, delle pesche, le nostre eccellenze che si distinguono soprattutto per un discorso di qualità.

La Sicilia è uno scrigno di sapori, di cultura, di eccellenze gastronomiche. Ancora più importante quest’anno perché la Sicilia nel 2025 ha ricevuto il riconoscimento come regione gastronomica europea, prima regione che si è potuta fregiare di questo importante premio. Abbiamo impostato tutta la promozione sia dall’anno scorso che di quest’anno soprattutto per poter utilizzare questo importante riconoscimento e fare conoscere le nostra aziende ancora di più nel mondo, in Europa e in Sicilia stessa.

Per quanto riguarda il mercato nordamericano, il nostro obiettivo è portare le nostre aziende di punta qua. Nei prossimi anni potenzieremo il nostro intervento per far sì che i nostri prodotti già ben conosciuti qui nel Nord America possano essere ancora di più apprezzati, possano trovare nuovi sbocchi di mercato considerando le obiettive e difficoltà che in questo momento ci sono nei commerci internazionali. Proprio per questo abbiamo ancora più bisogno, tramite il nostro messaggio promozionale, di far sì che il valore aggiunto di tutta la catena e la filiera dei prodotti agroalimentari che arriva poi al produttore primario e ai trasformatori, possa essere non diminuito da eventuali elementi esterni, ma anzi possa essere accresciuto tramite anche il nostro lavoro di promozione del brand di Sicilia”.

La narrazione del territorio è poi un fattore chiave per il successo di un’azienda qui negli Stati Uniti.In che modo, come Dipartimento Marketing aiutate le aziende a collegare proprio questa narrazione, questo storytelling con il loro marketing?

“Non possiamo limitarci al solo prodotto agroalimentare, perché dietro il prodotto c’è un territorio, c’è una cultura, la nostra intenzione – e lo stiamo già facendo – oltre a quello di partecipare a queste importantissime fiere agroalimentari mondiali, tra cui una delle più importanti è questa di New York, è anche quella di fare venire i portatori di interesse, in Sicilia. Quando gli esperti del settore, oltre a apprezzare le materie prime, la qualità, il gusto, la particolarità dei nostri prodotti, vengono in Sicilia, vengono a vedere le zone dove vengono prodotte, la tradizione che c’è lì, si innamorano ancora di più, poi per il famoso effetto tam-tam diffondono anche altrove. Questo scambio continuo tra Stati Uniti o altri mercati cercheremo di spingerlo nei prossimi anni, considerando anche la grossa comunità italo-americana che c’è in queste zone, faremo in modo di far conoscere questo connubio tra cultura e prodotti agroalimentari che è già molto sviluppato”.

La Sicilia con 20 milioni di itali americani al mondo è una delle regioni più ambite, ora c’è anche un volo con il nostro partner Neos che collega direttamente anche New York alla Sicilia. Visto l’aumento costante delle richieste di made in Italy, che prospettive ci sono, nonostante i dazi, nonostante tutto, con l’aumento delle richieste?

“Vedremo questa problematica dei dazi come si evolverà, noi speriamo bene, ci sono certi settori che sicuramente saranno colpiti come quello del vino, che è un settore ad alto valore aggiunto che sicuramente risentirà. Il nostro obiettivo è quello di attenuare questo impatto dei dazi, quindi si punta sempre più sulla qualità, a far conoscere il nostro prodotto. Per quanto riguarda lo scambio tra Stati Uniti e Sicilia, ormai grazie ai voli diretti, la Sicilia è conosciuta nel mondo. Abbiamo riscontrato negli ultimi anni un’esplosione impressionante del turismo sia nordamericano sia europeo per cui la Sicilia è diventata fra i posti italiani più ricercati perché qui trovano tutto: monumenti, bellezze naturali, biodiversità, storia millenaria, posti bellissimi, vulcani, montagne, mare.

Poi naturalmente assaggiano i nostri prodotti, si innamorano dei nostri prodotti. Poi stiamo cercando di rilanciare vitigni antichi, grani antichi, che hanno delle qualità organolettiche, delle qualità anche salutistiche che piace molto al consumatore moderno, molto interessato alle qualità salutistiche, al biologico. Si è anche anche disposti a pagare qualcosa in più per poter accedere a questi prodotti che non sono di nicchia, perché ormai hanno una certa diffusione, ma hanno delle caratteristiche che non sono proprie dei prodotti di massa. Il consumatore cerca quei prodotti che possono far bene, che hanno dietro una tradizione, che hanno dei valori nutrizionali adeguati, che sono garantiti più che biologici, che sono garantiti anche dai sistemi di tracciabilità o di controllo”.

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Davide Ippolito

Davide Ippolito, nato a Napoli, vive a New York. È un esperto di Reputazione, editore e autore per Amazon Prime Video. Fondatore de ilNewyorkese e Reputation Review e Direttore scientifico dell’Italian American Reputation Lab, offre consulenza per organizzazioni come NIAF , Confindustria e Federmanager. È opinionista per La7 sulle tematiche che gravitano attorno alla Reputazione e agli Stati Uniti. Nel 2023 è uscito il libro “Against Stereotypes. The real Reputation of Italian American” e ha pubblicato 4 libri sulla Reputazione e due saggi distribuiti da Mondadori. Ha svolto incarichi di docenza per l’Università di Roma La Sapienza, Emory University di Atlanta e società di formazione manageriale.

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