Una folla di fedeli buddisti, in abiti tradizionali e con rosari tibetani alla mano, si è radunata di fronte al Park Hyatt Hotel di Midtown, a New York. La ragione è Tenzin Gyatso, meglio conosciuto come il Dalai Lama, che sta soggiornando nell’hotel durante la convalescenza post-operatoria dopo un intervento al ginocchio eseguito lo scorso 28 giugno. Nonostante le rassicurazioni da parte dell’equipe medica e del suo entourage circa la buona riuscita dell’operazione, tra i suoi seguaci permaneva apprensione, spingendo molti di loro a pregare durante questa veglia organizzata all’esterno dell’albergo.
Il Dalai Lama non è nuovo a visite nella Grande Mela, città che ha frequentato più volte negli anni anche per motivi legati alla salute. La sua ultima apparizione risale al 2017. La sua presenza ha sempre richiamato numerosi sostenitori; emblematico fu il dibattito a Central Park del 2003 che attrasse una folla di 65.000 persone, sottolineando l’importanza dei suoi insegnamenti di compassione e nonviolenza. Nella metropoli, il numero di coloro che seguono il leader spirituale tibetano è stimato intorno ai 90.000. In vista del suo 89° compleanno il prossimo 6 luglio, è stata organizzata una raccolta fondi online per installare un cartellone augurale a Times Square.
Dal 1960, il Dalai Lama risiede a Dharamsala, in India, che è anche la sede delle istituzioni tibetane in esilio, dopo la rivolta fallita contro il dominio cinese in Tibet. Nonostante i suoi continui sforzi per una soluzione pacifica della questione tibetana, evitando richieste di indipendenza e promuovendo il dialogo con Pechino, la Repubblica Popolare Cinese lo considera ancora una minaccia. Questa tensione politica non sembra scoraggiare i suoi devoti, che continuano a dimostrargli sostegno e affetto, come evidenziato dalla recente mobilitazione a New York.