Anche quest’anno, non ce ne vogliano quelli contrari, finisce l’ora legale negli Stati Uniti, che terminerà la notte tra sabato e domenica 2 novembre, alle 2:00 del mattino, quando gli orologi verranno spostati indietro di un’ora. Il cambio segna il ritorno all’ora solare, cioè l’orario standard usato nel paese per circa cinque mesi all’anno. Tradizione vuole che questo cambio coincida con una domenica, per ridurre gli effetti sulle attività lavorative e sui trasporti.
Il calendario del cambio orario negli Stati Uniti è regolato dal 2007 attraverso l’Energy Policy Act, una legge federale che stabilisce l’inizio dell’ora legale la seconda domenica di marzo e la sua fine la prima domenica di novembre. Nel 2025 la ricorrenza cade il 2 novembre, una delle due date possibili: può avvenire infatti anche il 1° novembre, a seconda della configurazione del calendario. L’anno precedente il passaggio era avvenuto il 3 novembre, quindi quest’anno il ritorno all’ora solare avverrà un giorno prima.
Nonostante l’uso comune del termine “Un’ora in meno” (e nel caso dell’ora legale, “Un’ora in più”), il cambio di orario non modifica la quantità di luce naturale disponibile, ma anticipa l’orario in cui avvengono alba e tramonto rispetto agli orologi. Per questo, subito dopo la transizione, le giornate appariranno più corte, con il buio serale che arriverà sensibilmente prima. L’obiettivo storico dell’ora legale è stato quello di spostare alcune ore di luce verso la fine della giornata, riducendo potenzialmente la domanda di energia nelle ore serali, anche se da anni economisti ed esperti discutono sull’efficacia reale di questo meccanismo.
L’ora legale è osservata nella maggior parte del territorio statunitense, con alcune eccezioni: Hawaii, gran parte dell’Arizona e alcuni territori come Porto Rico e Guam non partecipano al cambio stagionale. A livello internazionale, molti paesi adottano un sistema simile, tra cui Canada, Messico, Italia e altri stati europei, seppur con date e regole in parte differenti. Altri paesi, come Giappone e Islanda, non usano affatto l’ora legale.
Da anni negli Stati Uniti si discute la possibilità di rendere permanente l’ora legale o, al contrario, eliminarla. Alcune iniziative legislative, come il “Sunshine Protection Act”, hanno ottenuto approvazione al Senato ma non alla Camera, lasciando in vigore il sistema attuale. In assenza di un intervento del Congresso, il prossimo cambio verso l’ora legale è previsto per domenica 8 marzo 2026.
 
								 
											 
				 
								




 
								