L’Italia porta all’ONU la tregua olimpica dei Giochi di Milano-Cortina 2026

Un evento al Palazzo di Vetro presenta la risoluzione sulla tregua olimpica: ripercorriamo l’origine storica dell’ekecheiria, poi ripresa dall’ONU dagli anni Novanta fino ai casi più recenti in cui non è stata rispettata

La Missione Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite ha presentato l’iniziativa organizzata per il 18 novembre al GA Lobby, un evento realizzato insieme alla Fondazione Milano-Cortina 2026 e al Comitato Olimpico Internazionale. L’appuntamento anticipa la discussione in Assemblea Generale della risoluzione “Building a peaceful and better world through sport and the Olympic ideal”, il documento con cui gli Stati membri rinnovano il sostegno alla tregua olimpica durante i Giochi Olimpici e Paralimpici.

La tregua olimpica, richiamata quasi sempre in modo simbolico, ha origini nella Grecia antica: città-stato rivali concordavano una sospensione temporanea dei conflitti per garantire il libero passaggio verso Olimpia. Questa pratica, chiamata ekecheiria, non interrompeva le guerre in corso ma stabiliva un periodo di neutralità utile allo svolgimento dei giochi. Negli anni Novanta il Comitato Olimpico Internazionale ha recuperato questo riferimento, portando le Nazioni Unite a sostenere formalmente l’iniziativa dal 1993 con l’adozione di una risoluzione prima di ogni edizione dei Giochi. Nel 2000, la “Dichiarazione del Millennio” dell’ONU ha inserito un paragrafo specifico sulla tregua, rafforzandone il rilievo politico.

Quest’anno l’Italia promuove la risoluzione in quanto paese ospitante dei XXV Giochi Olimpici Invernali, previsti dal 6 al 22 febbraio 2026, e dei XIV Giochi Paralimpici Invernali, dal 6 al 15 marzo. Durante l’iniziativa del 18 novembre sono previsti gli interventi dell’Ambasciatore Maurizio Massari, della Vice Segretaria Generale Bjørg Sandkjær, del presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026 Giovanni Malagò e della presidente del CIO Kirsty Coventry. Il programma comprende anche il passaggio simbolico delle torce olimpiche tra atleti olimpici e paralimpici internazionali, seguito da una breve esibizione della pianista Cristiana Pegoraro intitolata “A Tribute to Peace”.

Nonostante il valore principalmente diplomatico della tregua, ci sono stati casi in cui gli Stati non hanno rispettato l’appello del CIO e delle Nazioni Unite. Tra gli episodi più citati ci sono il conflitto tra Russia e Georgia durante i Giochi di Pechino del 2008, l’annessione della Crimea del febbraio 2014 avvenuta tra Olimpiadi e Paralimpiadi di Sochi, e l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, iniziata nel periodo coperto dalla tregua per i Giochi invernali di Pechino. La risoluzione che l’Assemblea Generale voterà il 19 novembre ripropone le stesse indicazioni degli anni precedenti, invitando gli Stati membri a mantenere un clima di stabilità dal periodo immediatamente precedente all’apertura dei Giochi fino ai giorni successivi alla loro conclusione. Un cocktail chiuderà l’appuntamento presso lo spazio Sputnik del Palazzo di Vetro.

Immagine di Francesco Caroli

Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. È autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! e caporedattore per IlNewyorkese. Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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