Martedì 21 ottobre, la città di New York ha dedicato un tratto di Great Jones Street, tra Bowery e Lafayette Street, a Jean-Michel Basquiat, uno degli artisti più influenti della scena newyorkese degli anni Ottanta. Alla cerimonia di inaugurazione di Jean-Michel Basquiat Way erano presenti funzionari comunali, membri della famiglia dell’artista e rappresentanti della comunità locale. Il nuovo segnale stradale è stato installato davanti all’edificio al numero 57, dove Basquiat aveva vissuto e lavorato fino alla sua morte nel 1988.
L’edificio al 57 di Great Jones Street, un tempo di proprietà di Andy Warhol, è stato a lungo un punto di riferimento per i fan dell’artista. Basquiat lo aveva trasformato nel suo studio principale dal 1983, nel periodo di massima attività creativa. Oggi, la facciata del loft è ancora ricoperta da graffiti, scritte e disegni lasciati da visitatori provenienti da tutto il mondo. Nel 2016 la Greenwich Village Society for Historic Preservation aveva già riconosciuto l’importanza del luogo, installando una targa commemorativa.
Durante la cerimonia di intitolazione, le sorelle di Basquiat, Lisane Basquiat e Jeanine Heriveaux, hanno ricevuto una proclamazione ufficiale della città in nome dell’artista. Il documento riconosce il contributo di Basquiat all’evoluzione culturale di New York e la sua influenza internazionale, che va oltre il mondo dell’arte. Secondo le autorità municipali, l’iniziativa mira a rendere permanente la memoria di una figura che ha rappresentato il fermento creativo e la complessità sociale della città.
Nel gennaio 2024, l’edificio era stato acquistato da Angelina Jolie per ospitare Atelier Jolie, un progetto dedicato alla collaborazione con artisti e artigiani. L’attrice aveva dichiarato l’intenzione di preservare la natura storica del luogo, mantenendo l’identità di spazio creativo aperto che lo caratterizzava già ai tempi di Basquiat. L’intervento si inserisce in un più ampio sforzo per salvaguardare gli spazi legati alla storia culturale di New York.

Jean-Michel Basquiat nacque a Brooklyn nel 1960 da padre haitiano e madre portoricana. Cresciuto in un ambiente multilingue e culturalmente variegato, mostrò sin da giovanissimo un talento precoce per il disegno. La madre, appassionata d’arte, lo portava spesso nei musei di New York, dove Basquiat si avvicinò ai grandi maestri moderni. Dopo un’infanzia segnata da instabilità familiare e problemi scolastici, lasciò la casa a 17 anni e cominciò a vivere per le strade di Manhattan, nel pieno della scena underground del Lower East Side.
La sua carriera iniziò con i graffiti firmati “SAMO©” (Same Old Shit), realizzati insieme all’amico Al Diaz. Quei messaggi criptici e provocatori comparvero sui muri di SoHo e Tribeca, attirando rapidamente l’attenzione dei media e del mondo dell’arte. A partire dal 1981, Basquiat iniziò a dipingere su tela, fondendo simboli, parole e riferimenti culturali in uno stile che mescolava primitivismo e avanguardia, jazz e cultura afroamericana, anatomia e mitologia urbana. La sua pittura, energica e frammentata, divenne una rappresentazione diretta delle tensioni sociali e razziali della New York degli anni Ottanta.
Nel 1983 cominciò una collaborazione con Andy Warhol, che lo introdusse nel circuito più visibile dell’arte contemporanea. Il loro sodalizio, spesso raccontato come un confronto tra due epoche – la Pop Art e la New Wave – lo rese una figura di spicco anche fuori dai giri alternativi. Basquiat fu il primo artista nero a ottenere un riconoscimento significativo in un ambiente fino ad allora dominato da bianchi. Nonostante il successo, però, la pressione mediatica e personale lo travolse: morì nel 1988, a soli 27 anni, per un’overdose da eroina.
Dopo la sua morte, l’interesse per la sua opera non è mai diminuito. Le sue tele sono oggi tra le più quotate del mercato internazionale, e il suo nome è diventato un simbolo di ribellione e autenticità. Basquiat è considerato uno dei primi a portare la cultura di strada nei musei, influenzando generazioni di artisti e ridefinendo il confine tra arte alta e arte popolare.
L’intitolazione di Jean-Michel Basquiat Way si aggiunge ad altre iniziative della città per commemorare personalità che hanno avuto un impatto duraturo sulla comunità artistica e sociale. Nel corso degli anni, strade e piazze di Manhattan e Brooklyn sono state dedicate a figure come Lou Reed, Biggie Smalls e Jonas Mekas, in un tentativo di mantenere vivo il legame tra la memoria urbana e i protagonisti che ne hanno definito l’identità.




