Masterclass con Susan Sarandon e Kevin Costner a Venezia
Susan Sarandon mentre parla alla Mostra del CInema di Venezia | via Better World Fund

Masterclass con Susan Sarandon e Kevin Costner a Venezia

Coinvolgente ed interessante lo “Speciale Masterclass con Susan Sarandon e Kevin Costner“ al  ‘Galà – Event’ di settembre in occasione dell’81° Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’evento, fortemente voluto da Manuel Collas De La Roche, chairman e Foundeur del “Better World Fund” insieme alla Co-chair Ronit Raphael, Founder e Ceo di L. Raphael Genève, verteva su “Women’s Empowerment and Sviluppo Sostenibile, atto a sostenere l’emancipazione femminile tramite l’arte.

Plauso pertanto al “Better World Fund” nato nel 2016,  organizzazione non-profit la cui sede  parigina vanta scopi che vertono verso la sensibilizzazione nei confronti d’opinione pubblica generale, ponendo l’arte del cinema al servizio dell’umanità in maniera filantropica. Non è un caso che i media hanno sempre dato rilevanza ai suoi eventi internazionali prestigiosissimi, con programmi culturali d’attento livello riconosciuti ovunque. Sul palco, stavolta assieme a vari ospiti, sono salite due icone mondiali, Susan Sarandon e Kevin Costner, esprimendosi, ciascuno di loro, nei confronti di quei desideri – realizzabili –  che influenzano positivamente il futuro della nostra società.

Teatro dell’incontro la cornice storica nonché estremamente raffinata dell’Hotel Cipriani circondata armoniosamente dalle acque della laguna. Grandi applausi, più tardi, nei confronti dell’esibizione della cantante d’opera Anna Sanachina capace di catturare l’attenzione dell’elegantissimo pubblico, con seguito d’asta a favore della “Fondazione Donà Delle Rose”.

Piacevole segnalare che tale fondazione della ‘Serenissima’ da sempre si dedica alla promozione della cultura, arte e filantropia, tanto che ogni anno organizza “The Doge Venice Red Carpet”, prestigioso evento che coincide con la Biennale di Venezia operando per le varie attività culturali, sostenendo iniziative benefiche. Non ultimo l’alto impegno nel promuovere la creatività e l’attenta conservazione storica di ‘Venexia’…sior!

Susan Sarandon, attrice e produttrice statunitense, nonché Premio Oscar, da sempre si è distinta per il suo attivismo politico. Il suo è uno sguardo fiammante, unito ad intensità , dolcezza e determinazione. Nei suoi numerosissimi film, come non ricordarla nelle vesti di ‘Louise’ durante quel famoso weekend assieme all’amica bionda Thelma, succube entrambe di quegli incubi da cui scappare ferocemente. Una vera e propria fuga  lontana anni luce da quel mondo maschilista che li avvolge.

Alle varie domande rivolte risponde disponibile ed attenta come quando affronta il tema della donne nella società.

Donne che poi siamo anche madri. Poc’anzi Kevin ha sottolineato l’importanza della figura femminile. Ecco, quando sono andata a girare “Nemiche amiche” e spiegavo a mio figlio più piccolo di cinque anni mentre andavo al lavoro, di cosa parlava il film, gli ho detto: “questa donna muore” e lui: “beh, tu non puoi morire, sei la colla che tiene insieme la famiglia”. Appunto,  giusto: siamo la colla. E questo è uno dei motivi per cui credo che le produttrici siano spesso più dirette, risolvendo i problemi dominati dall’ego. Proprio  l’egoismo l’ho avvertito fortemente più d’una volta sui set con complicazioni notevoli tra l’attore protagonista, produttori, registi, casa di produzione. Ed allora qui appare la donna che risolve i problemi. Tuttavia non penso che essere una donna ti renda necessariamente una brava persona, voglio dire… abbiano avuto Margaret Thatcher e questo non significa necessariamente che la loro politica sarà diversa, a volte è addirittura peggiore. Quindi penso che scegliere i leader solo per motivi culturali in base al loro genere o colore, non sia utile. Ma penso che per natura le donne portino la vita e che siano le nutrici se proprio dobbiamo generalizzare. E quindi ammiro le madri, ammiro chiunque continui ad andare avanti e mantenga la propria posizione, e lo faccia con gioia. Ecco, voglio dire, suor Helen di ‘Dead Man Walking’ può batterti al bere, lei ama la vita. Ride, mangia. La gioia è una delle armi più potenti. E così, le donne che ho visto, siano esse soccorritrici in Nicaragua durante la rivoluzione, erano gioiose. Cantavano e ballavano. E penso che dobbiamo aggrapparci alla nostra gioia. Vi sono donne che rispetto veramente, che ho visto prendere posizioni molto coraggiose o semplicemente continuare a farsi strada contro ogni probabilità, cercando di crescere i propri figli senza soldi in un mondo che ora è davvero difficile. Hanno comunque la gioia e quindi direi donne ordinarie che fanno cose straordinarie’’.

È il momento di Kevin Costner nonostante si alternino l’un l’altro nel parterre del folto pubblico. Costner si alza spesso in piedi dando modo d’ammirarne l’estrema prestanza. Attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico nonché musicista anch’egli statunitense –  Premio Oscar –  è conosciutissimo per i vari film svolti, ricordandolo memorabile nell’interpretazione drammatica “Balla coi lupi”. Ed ancora, notevole e non poco, nell’interpretazione di Frank Farmer con Whitney Houston per “Guardia del corpo”, dove, oltre al fisico possente che esibiva in situazioni rocambolesche, fu ammirato anche per la forte espressività e gestualità, apparsa sinuosamente nel film con l’indimenticabile Houston.

Egli, come noto, è alle prese con il suo film Western “Horizon: An American Saga” che nonostante ritardi nella distribuzione dei suoi primi capitoli, non gli ha impedito la presentazione a Venezia. Attualmente sta girando il quarto e ultimo capitolo della Saga. 

Masterclass con Susan Sarandon e Kevin Costner a Venezia
Kevin Costner assieme a Susan Sarandon alla Mostra del CInema di Venezia | via Better World Fund

Alla domanda su perché è stato importante dare un tale ruolo alla donna in un Western, risponde:

“Beh per me è abbastanza ovvio, non mi piacciono molti western. Me ne piacciono otto o nove e il resto no, non funzionano. Per me sono troppo semplici. Omettono troppe cose. Ad esempio, una delle cose che quasi sempre manca sono le donne. Semplicemente so che le cose migliori avvengono quando le donne fanno parte di esse. Le donne del west si spaccavano la schiena a lavorare, venivano sfruttate fino allo stremo. Passavano 24 ore al giorno a cercare di mantenere la famiglia e i figli puliti, a preparare il cibo e venivano letteralmente consumate dal lavoro. Ogni volta che cominciavo a scrivere una trama era incentrata su una donna; noi come uomini ci comportiamo diversamente quando loro sono presenti. So che i set sono migliori quando ci sono donne.” 

Chi sono le donne che ti hanno davvero ispirato sia oggi che durante l’infanzia?

“Beh.. mia madre mi proteggeva. Proteggeva il mio sognare a occhi aperti e non lo considerava pigrizia. Diceva: tu continua a inseguire il tuo sogno, continua a farlo. Mio padre pensava che sognare a occhi aperti fosse solo una scusa per essere pigro. In questa sala c’è Susan (Sarandon) ed ho imparato molto da lei. Le voglio dire è una donna davvero coraggiosa, un’attrice straordinaria, un’amica. Davvero qualcuno nella nostra industria che rappresenta e si espone molto e magari ne paga anche il prezzo. Sai, quella cosa che amiamo di più in America, di cui siamo orgogliosi, è la libertà di espressione, e io ti adoro e ti sostengo e sai che lo dico davvero Sue”.

Se fossi un mago e potessi cambiare le cose cosa faresti per dare più uguaglianze alle donne, soprattutto, ovviamente, nell’industria cinematografica?

“Se fossi un mago schioccherei semplicemente le dita. Giusto? Per tutto. Sì, beh…è sempre stata una dura lotta per le donne, sembra che sia così da sempre ma le cose stanno cambiando, stanno mantenendo la loro posizione. Sai, io vedo le donne come mie pari. Non le guardo in altro modo. Ecco perché non sono un mago. Ecco perché non sono Yoda . Non so come risolvere tutto questo ma so che non c’è differenza e per troppo tempo c’è stata.”

Picture of Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista con esperienza trentennale, è stata direttrice del periodico Auser Filo D’Argento. Appassionata di teatro, ha lavorato con Carlo Lizzani al remake di Cronache di Poveri Amanti.

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