Il 12 settembre, presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, si è svolto il vernissage del progetto #IORESTOINCAM della fotografa italiana Carlotta Domenici De Luca, che sarà in mostra nella Grande Mela dal 6 al 20 settembre. Il progetto nasce dall’esigenza di narrare il complesso periodo del COVID-19, quando, impossibilitati a interagire fisicamente con il mondo esterno, si è cercato di affrontare questa “guerra silenziosa” ma estremamente difficile attraverso i mezzi di comunicazione digitale.
Una connessione Wi-Fi, un telefono e un computer sono dunque diventate finestre sul mondo, un “palcoscenico della vita”, come sottolinea l’artista. La casualità di un ritratto scattato per gioco su Skype al proprio padre il 9 marzo 2020, l’ha portata a comprendere la forza del racconto visivo che poteva emergere da quelle situazioni di isolamento. I ritratti digitali sono dunque diventati il cuore pulsante del progetto #IORESTOINCAM – realizzati attraverso fotografie scattate con una macchina fotografica – documentando le emozioni e le esperienze vissute in quel periodo.
Il grande potere della condivisione ha fatto sì che il progetto raggiungesse oltre 1300 partecipanti da tutto il mondo, riuscendo a collegare persone diverse tra loro attraverso un processo artistico che ha superato le barriere geografiche e sociali. Questi ritratti non solo raccontano il lockdown, ma rappresentano anche un archivio visivo della resilienza umana, catturando volti, storie e sentimenti durante una crisi globale. I ritratti digitali diventano così un ponte tra mondi diversi e mezzi essenziali per mantenere il contatto umano, permettendo ai partecipanti di essere immortalati nel loro ambiente e con le loro fragilità, pur a distanza.
“È stato un atto d’amore verso gli altri e verso me stessa, nato dal desiderio di offrire, come artista, qualcosa di utile a chiunque volesse partecipare. L’amore ha guidato ogni passo e questo è il mio trionfo più grande. Sono grata a tutti coloro che hanno contribuito a questo momento storico così difficile. Un ringraziamento speciale va a Ron Cephas Jones, autore della prefazione alla raccolta fotografica, che purtroppo è scomparso recentemente. New York ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. Venire qui è stato un desiderio profondo, per incontrare e abbracciare personalmente le persone che ho conosciuto tramite lo schermo durante il lockdown. Presentare #IORESTOINCAM in questa città meravigliosa è stato un onore indescrivibile. La partecipazione entusiasta dei newyorkesi mi ha riempito di gratitudine. Questa città, che ho descritto nei miei romanzi noir, è una fonte inesauribile di ispirazione. Spero sia l’inizio di una lunga storia artistica d’amore.”
#IORESTOINCAM ha continuato ad evolversi oltre la fine della pandemia, dando vita a “Ritratti senza confini”. In questa nuova fase, la tecnologia digitale mantiene il suo ruolo centrale, ma senza la presenza visiva dello schermo e attraverso l’uso di due telefoni per scattare fotografie professionali a distanza. “Vedi solo la persona,” dichiara Carlotta, esplorando innovative modalità di connessione visiva. Questo approccio non solo ridefinisce le pratiche fotografiche tradizionali, ma supera i confini del tempo e dello spazio, aprendo a nuove possibilità di rappresentazione e tessendo nuove connessioni artistiche.