Netflix, la piattaforma di streaming tra le più importanti in circolazione, ha annunciato un incremento significativo nel numero dei suoi abbonati, con cinque milioni di nuovi iscritti nel recente trimestre, portando il totale a un impressionante 282,7 milioni di iscritti in tutto il mondo. I ricavi? Una cifra da capogiro: 9,8 miliardi di dollari, con un balzo del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ted Sarandos, il co-amministratore delegato, si mostra ottimista, parlando di un aumento nel coinvolgimento degli spettatori, che ora si dedicano in media due ore al giorno alla piattaforma. Una cifra che fa riflettere, se si considera il frenetico ritmo della vita moderna.
Ma come ci è riuscita Netflix? Il segreto pare risiedere in una formula magica che mescola nuove produzioni, come “The Perfect Couple” e “Nobody Wants This”, a classici recenti come “Emily in Paris” e “Cobra Kai”. L’azienda ha anche investito in film d’azione e commedie, con titoli come “Beverly Hills Cop: Axel F” e “Rebel Ridge”. Grazie a queste offerte diversificate, Netflix ha registrato un aumento nel tempo di visione, un fattore cruciale per mantenere l’interesse degli abbonati.
Un aspetto interessante emerso dalla teleconferenza sugli utili è la strategia di Netflix riguardo alle pubblicità. Con una crescita del 35% nel numero di abbonati al piano con pubblicità, l’azienda prevede di rafforzare la propria offerta per gli inserzionisti, pur affermando che la pubblicità non sarà il principale motore di ricavi nel prossimo anno. Sarandos ha indicato che Netflix possiede attualmente il 10% del tempo totale che le persone trascorrono guardando la televisione, e l’obiettivo è aumentare questa quota.
E ora la grande novità: Netflix ha deciso di dire addio alla tradizionale pubblicazione dei dati trimestrali sul numero di abbonati. Da quest’anno, ci si concentrerà solo su traguardi significativi. Una scelta che ha sollevato qualche sopracciglio tra gli analisti, che non possono fare a meno di domandarsi se un aumento del prezzo dell’abbonamento standard sia nell’aria. Per ora, la tariffa di 15,49 dollari rimane ferma negli Stati Uniti, mentre in altri paesi i prezzi sono già stati ritoccati.
