Procede City of Yes, il piano di Adams per creare oltre 100.000 nuove abitazioni

Procede City of Yes, il piano di Adams per creare oltre 100.000 nuove abitazioni

Per il sindaco, in difficoltà sul fronte politico e mediatico per via delle indagini che circondano la sua amministrazione, City of Yes rappresenta non solo una soluzione alla crisi abitativa, ma anche una prova di forza

New York è una città che si muove, sempre. Ma questa volta la direzione è verso l’alto, non solo in senso figurato. Dopo l’approvazione in consiglio comunale del piano proposto dal sindaco Eric Adams per affrontare la carenza cronica di alloggi, ambiziosamente chiamato City of Yes for Housing Opportunity, adesso ci si aspetta il superamento del primo ostacolo formale: il voto della Commissione per la Pianificazione Urbana. City of Yes permetterebbe la creazione di oltre 100.000 nuove case, modificando radicalmente il codice di zonizzazione e trasformando la città in un cantiere a cielo aperto.

Il voto in Commissione, comunque, sembra più una formalità e ci si aspetta un’approvazione veloce. Ma non è lì che si giocherà la partita decisiva. Dan Garodnick, presidente della commissione e uomo di fiducia di Adams, ha il compito di spianare la strada al piano, una formalità. Il vero scontro, però, si consumerà nei corridoi del Consiglio Comunale, dove i rappresentanti locali hanno già iniziato a sollevare dubbi e, in alcuni casi, erigere veri e propri muri di resistenza.

Per il sindaco, in difficoltà sul fronte politico e mediatico per via delle indagini che circondano la sua amministrazione, City of Yes rappresenta non solo una soluzione alla crisi abitativa, ma anche una prova di forza. “Quando hai una casa, è facile parlare di non costruire più alloggi”, ha detto Adams durante un evento nel Bronx. “Noi dobbiamo costruire più case per i newyorkesi”.

Tra le principali modifiche previste dal piano ci sono l’eliminazione dei requisiti per includere parcheggi nei nuovi edifici, la possibilità di costruire appartamenti sopra negozi e attività commerciali in alcune zone e l’autorizzazione a realizzare piccole unità abitative vicino alle stazioni dei trasporti pubblici. Tutto questo, e molto altro, in un’ottica di densificazione urbana che non solo risponde a una necessità pratica, ma ridisegna l’idea stessa di come si vive in una metropoli. Per Adams, è il futuro. Per molti newyorkesi, è un’incognita.

Il cuore della resistenza risiede nei quartieri, quelli che non sono mai stati abituati a fare i conti con la densità. Il nord-est del Queens, per esempio, ha già alzato le barricate. “Questo piano aumenterà significativamente la densità, mettendo a dura prova le nostre infrastrutture e aggravando i problemi di traffico e parcheggio”, ha dichiarato il deputato statale Edward Braunstein, raccogliendo il consenso di comunità che temono di veder cambiare troppo rapidamente il proprio volto.

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Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, è laureato in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Studi Europei all'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. Appassionato di musica e grande fruitore di rap, attualmente collabora come project manager per l'etichetta discografica DIGA Records ed è autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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