Per la prima volta da oltre vent’anni, in alcuni aeroporti statunitensi è tornata una pratica che sembrava definitivamente archiviata dopo l’11 settembre 2001: l’accesso ai gate anche per chi non deve volare. Diverse strutture stanno infatti introducendo programmi di “guest pass” che consentono ai non passeggeri di superare i controlli TSA e accedere alle aree operative dei terminal, comprese quelle di imbarco.
L’ultimo scalo ad aver aderito è stato l’Oakland San Francisco Bay Airport (OAK), ma la lista si sta allungando rapidamente. A Philadelphia (PHL) è attivo il “Wingmate Pass”, a Detroit (DTW) il “Destination Pass”, mentre New Orleans (MSY), Seattle-Tacoma (SEA) e Orlando (MCO) hanno introdotto programmi simili con nomi dedicati. Iniziative analoghe sono presenti anche a Kansas City, San Diego, Cleveland e San Antonio. Al momento, invece, gli aeroporti dell’area di New York – JFK, LaGuardia e Newark – non hanno ancora annunciato pass di questo tipo su base strutturale.
Il funzionamento resta però molto diverso rispetto all’epoca pre-2001. L’accesso non è libero: è necessario fare domanda online, di solito attraverso il sito dell’aeroporto, con un anticipo che può arrivare fino a sette giorni, anche se in alcuni casi è prevista un’approvazione rapida in giornata. La TSA effettua una verifica dei dati personali – nome legale, data di nascita e genere, evitando discrepanze con quanto riportato su Real ID o passaporto – e, una volta ottenuto il via libera, viene rilasciato un pass digitale. Chi entra deve comunque sottoporsi ai controlli di sicurezza standard, inclusi limiti sui liquidi e procedure di screening complete. Ma perché si è deciso di allentare i protocolli di sicurezza?
Da un lato, gli aeroporti sono diventati negli anni veri e propri poli commerciali, con ristoranti di catene note come Shake Shack o Wolfgang Puck, negozi duty free e marchi come Hudson News o Brookstone: ampliare il pubblico significa aumentare il potenziale di spesa. Dall’altro, i progressi tecnologici nei sistemi di sicurezza – dai body scanner avanzati ai controlli biometrici – hanno reso più gestibile l’accesso di persone senza biglietto aereo.
I programmi consentono, per esempio, di accompagnare un familiare fino al gate o di accogliere qualcuno all’uscita dell’aereo, riducendo le difficoltà per persone anziane o con mobilità limitata. È una scelta che risponde al cambiamento nel modo in cui gli aeroporti statunitensi stanno ripensando il proprio ruolo: non solo luoghi di transito, ma spazi pubblici regolamentati, aperti anche a chi non viaggia.




