Lo shutdown federale negli Stati Uniti sta producendo forti ripercussioni sul sistema del traffico aereo, con migliaia di voli cancellati o in ritardo nei principali aeroporti del paese. Venerdì la Federal Aviation Administration ha registrato oltre mille cancellazioni e più di quattromila ritardi, in particolare negli scali di Washington, New York, Los Angeles e Chicago. La carenza di controllori di volo e personale di supporto, rimasti senza stipendio durante lo stop del governo, è indicata come la causa principale dei disservizi.
Nel solo aeroporto Ronald Reagan della capitale il ritardo medio degli arrivi ha superato le due ore, e la FAA ha avvertito che nel fine settimana le cancellazioni potrebbero interessare fino al 20 per cento dei voli nazionali. Il settore dell’aviazione civile statunitense opera con una struttura altamente interdipendente: la mancanza di personale in un’area geografica tende a generare ricadute su larga scala, motivo per cui i ritardi si stanno propagando anche verso aeroporti meno colpiti dalla carenza di controllori.
Il Dipartimento dei Trasporti ha segnalato che i disagi potrebbero intensificarsi nella settimana successiva se lo shutdown dovesse proseguire. Il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, ha avvertito che in caso di ulteriore riduzione del personale operativo potrebbe rendersi necessario sospendere fino al 20 per cento delle tratte nazionali per garantire gli standard minimi di sicurezza. Le lunghe code ai controlli di sicurezza, già molto estese in vari aeroporti, stanno interessando anche i passeggeri dei voli internazionali, pur non essendo questi ultimi finora colpiti da cancellazioni significative.
Sul piano politico, le trattative al Congresso rimangono bloccate. I deputati democratici, rafforzati dal risultato elettorale della settimana precedente, respingono le proposte avanzate dai repubblicani per riaprire il governo. Il leader dei conservatori al Senato, John Thune, ha dichiarato che il partito sarebbe disposto a votare qualsiasi provvedimento una volta terminato lo shutdown, ma i democratici chiedono garanzie immediate sull’estensione dei sussidi legati all’Obamacare, al centro del contenzioso con l’amministrazione Trump.
La Airlines for America, l’associazione che rappresenta le principali compagnie aeree statunitensi, ha chiesto al Congresso un intervento urgente, ricordando che fra due settimane inizierà il periodo più trafficato dell’anno, quello del Ringraziamento, con una previsione di circa 31 milioni di passeggeri. Uno shutdown ancora in corso in quei giorni, spiega l’associazione, aumenterebbe in modo significativo il rischio di interruzioni del traffico e ritardi prolungati.
Le conseguenze della sospensione delle attività governative stanno interessando anche l’Europa. In Italia la deputata del Partito Democratico Debora Serracchiani ha presentato un’interrogazione ai ministeri della Difesa e del Lavoro sui ritardi nei pagamenti ai dipendenti civili delle basi statunitensi, chiedendo che il governo italiano intervenga temporaneamente coprendo gli stipendi, con successivo rimborso da parte delle autorità americane. Situazioni simili sono segnalate anche in altre basi statunitensi presenti in Europa, dove molti lavoratori e militari stanno affrontando ritardi nei salari a causa della sospensione dei fondi federali.




