Dal 1° maggio 2026 United Airlines avvierà un collegamento diretto tra Bari e New York, con quattro voli a settimana verso l’aeroporto di Newark. La compagnia statunitense, tra le principali al mondo per traffico internazionale, consolida così la propria presenza nel Sud Italia, introducendo per la prima volta una connessione stabile tra la Puglia e gli Stati Uniti. Le partenze da Bari sono previste ogni lunedì, martedì, giovedì e sabato alle 9:45, mentre i voli da New York decolleranno nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì e domenica alle 16:45.
L’annuncio segna un ampliamento dell’offerta di Aeroporti di Puglia, che negli ultimi anni ha puntato a rendere lo scalo di Bari un punto di riferimento per i collegamenti intercontinentali. L’operazione si inserisce nel quadro della strategia di sviluppo che la società sta perseguendo insieme alla Regione, volta ad attrarre compagnie aeree di lungo raggio e a diversificare i flussi turistici. United Airlines fa parte di Star Alliance, il principale network mondiale del trasporto aereo, e la nuova rotta collegherà Bari con la rete di destinazioni statunitensi ed estere operate dal proprio hub di Newark.
Il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, ha sottolineato che la decisione di United è legata ai risultati ottenuti dal primo anno di attività della rotta sperimentale con New York e all’aumento dei viaggiatori americani verso la regione. Negli ultimi anni la Puglia è diventata una delle mete italiane più ricercate dal turismo internazionale, in particolare statunitense, per l’interesse crescente verso le località costiere e il patrimonio culturale diffuso. I dati di Pugliapromozione mostrano che, tra il 2019 e il 2023, le presenze di turisti americani sono quasi raddoppiate.
Si tratta di un segnale di consolidamento dei rapporti tra la Puglia e il mercato nordamericano, sia sul piano turistico che imprenditoriale. Oltre all’impatto economico atteso per il comparto alberghiero e dei servizi, il nuovo volo diretto dovrebbe favorire anche le relazioni commerciali tra aziende locali e partner statunitensi, in un’area che negli ultimi anni ha visto crescere l’export agroalimentare e manifatturiero verso gli Stati Uniti.