Riscoprire l’Italia autentica: Italian Family Hospitality

Come si legge sul loro sito, Italian Family Hospitality vuole essere una comunità di persone amanti della cultura e dello stile di vita italiani in tutti i suoi aspetti

C’è chi viaggia per vedere, e chi viaggia per capire. L’Italian Family Hospitality nasce proprio da questa seconda categoria, quella capace di lasciare tracce profonde. Nato dall’iniziativa di un gruppo di genitori appassionati, il progetto Italian Family Hospitality ha rivoluzionato l’idea di scambio culturale per studenti di scuole superiori. Avviato anni fa con scambi linguistici tra giovani italiani e australiani, l’iniziativa si è presto trasformata in un movimento che abbraccia persone di tutto il mondo ed un modo di fare turismo diverso, che riscopre la lentezza, la relazione, l’importanza del quotidiano. E grazie al supporto organizzativo del tour operator Easy Holidays, l’attività è cresciuta senza perdere lo spirito volontaristico e familiare che ne ha segnato gli esordi.

L’idea è semplice, quasi elementare: mettere in contatto chi vuole imparare l’italiano con chi lo parla tutti i giorni, creando soggiorni immersivi presso famiglie, B&B e agriturismi sparsi in tutta Italia. Il focus è sul turismo di nicchia, lontano dalle mete turistiche affollate, che invita a scoprire borghi meno conosciuti ma ricchi di storia, arte e cultura. Un’esperienza che va oltre la semplice vacanza, offrendo una finestra autentica sulla vita italiana, dalle tradizioni culinarie alle eccellenze artigianali. Si attraversa l’Italia profonda, quella che non promette niente ma regala tutto: una cena preparata con i prodotti dell’orto, un racconto sotto il pergolato, il rumore del silenzio di un paesino che sembra addormentato e invece è vivo, eccome se è vivo.

La rete di ospitalità creata nel tempo riflette un’Italia diversa, dove il concetto di accoglienza va oltre l’alloggio: è un atto di condivisione, un’opportunità per creare legami profondi tra persone di culture diverse. In questo gesto di aprire la porta e dire “entra”, c’è qualcosa di straordinariamente raro di questi tempi. È una scommessa sulla fiducia: fiducia negli ospiti, nella loro voglia di imparare e di rispettare; fiducia negli ospitanti, che non offrono un servizio, ma una parte di sé. E in mezzo, l’Italia, che in questo contatto ritrova un po’ di quella sua dimensione perduta, quella della comunità.

Italian Family Hospitality parla un linguaggio sottile, fatto di piccoli gesti, di fiducia che si ricostruisce pian piano, una cena dopo l’altra, un sorriso dopo l’altro. È un turismo che non punta al consumo ma alla conoscenza, che non si accontenta di vedere, ma vuole ascoltare. E nel farlo, diventa quasi rivoluzionario. Forse, è proprio da qui che si può ripartire: da un progetto nato per caso, e cresciuto per scelta.

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