Ogni anno è quello buono per i Knicks, ma questo di più

Dopo una stagione positiva e un cambio in panchina, i New York Knicks tornano in campo con una squadra solida e un campionato che, almeno sulla carta, sembra più favorevole del solito

In foto: il regista Spike Lee, uno dei fan più accaniti dei New York Knicks

I New York Knicks cominceranno la loro stagione mercoledì notte contro i Cleveland Cavaliers, in un campionato NBA che si annuncia più aperto del solito. A New York, dove le aspettative sono sempre altissime, quest’anno potrebbe essere finalmente quello giusto. La squadra arriva da una stagione positiva, conclusa con la qualificazione alle finali della Eastern Conference dopo venticinque anni. Pur avendo perso contro gli Indiana Pacers, i Knicks hanno mostrato un livello di gioco che da tempo mancava. La società ha scelto di non cambiare quasi nulla, segno che per una volta crede davvero nella continuità del progetto.

In estate non ci sono stati stravolgimenti. La dirigenza ha rinnovato il contratto di Mikal Bridges, confermato Jalen Brunson e Karl-Anthony Towns come coppia di riferimento, e inserito solo pochi nuovi elementi, come il francese Guerschon Yabusele, per allungare la rotazione. È un approccio inconsueto per i Knicks, abituati invece a rivoluzionare il roster ogni anno. L’unico cambiamento importante è arrivato in panchina. Dopo la sconfitta contro i Pacers, la società ha deciso di esonerare l’allenatore Tom Thibodeau, nonostante i buoni risultati, e di affidarsi a Mike Brown, proveniente dai Sacramento Kings. Brown è considerato un allenatore più flessibile, con uno stile di gioco rapido e una gestione più ampia delle sostituzioni.

La scelta di Brown è dovuta anche ad un quintetto titolare che giocava troppo. Nella scorsa stagione i titolari sono rimasti in campo 226 minuti in più rispetto a qualsiasi altra formazione NBA. Una rotazione più equilibrata potrebbe aiutare la squadra a mantenere alta l’intensità per tutta la stagione. Mitchell Robinson, uno dei migliori difensori della lega ma spesso limitato da infortuni, potrebbe trarre vantaggio da questo nuovo assetto. È uno dei pochi giocatori capaci di compensare le carenze difensive di Brunson e Towns, due tra i principali punti di forza offensivi della squadra.

L’obiettivo resta lo stesso dal 1973: tornare a vincere un titolo. I Knicks, fondati nel 1946, sono una delle due squadre – insieme ai Boston Celtics – a non aver mai cambiato città. Giocano al Madison Square Garden, uno dei palazzetti più iconici dello sport mondiale, e secondo Forbes sono la seconda franchigia di maggior valore della lega. Questo prestigio, però, non è stato accompagnato da risultati. Dopo le due vittorie negli anni Settanta, la squadra ha attraversato un lungo periodo di crisi, aggravato da gestioni societarie confuse e dall’impatto delle pressioni mediatiche. Per quasi vent’anni, a cavallo con l’inizio del nuovo millennio, i Knicks sono stati una delle peggiori squadre della NBA.

L’arrivo di Leon Rose come presidente e di Thibodeau come allenatore nel 2020 ha segnato una svolta. In pochi anni hanno riportato la squadra ai playoff e ricostruito un gruppo competitivo. Brunson, arrivato nel 2022, e Towns, ingaggiato nel 2024, sono diventati il simbolo di questa rinascita. La Eastern Conference in cui giocano sembra quest’anno più accessibile del solito. Boston Celtics e Indiana Pacers affronteranno la stagione senza due titolari fondamentali, entrambi infortunati, mentre Cleveland e Orlando restano forti ma non inarrivabili. È una condizione che potrebbe favorire New York nel percorso verso le finali.

La NBA è divisa in due conference: Est e Ovest. Le squadre dell’Est, come i Knicks, si incontrano con quelle dell’Ovest solo nelle finali. Quest’anno la Western Conference appare più competitiva, con squadre come Oklahoma City Thunder, Denver Nuggets e Los Angeles Lakers considerate favorite per il titolo. I Knicks inizieranno il loro cammino contro i Cavaliers. In Italia le partite saranno trasmesse su Sky, NOW e Amazon Prime Video, mentre chi vuole seguirle tutte potrà abbonarsi all’NBA League Pass, la piattaforma ufficiale della lega.

Immagine di Francesco Caroli

Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. È autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! e caporedattore per IlNewyorkese. Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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