C’è qualcosa che non torna nella vicenda che ha riguardato il Taranto Calcio negli ultimi mesi. Dopo il quinto posto “trionfale” della scorsa stagione, e appesantito da una penalizzazione di quattro punti che avrebbe regalato un secondo posto granitico che, a detta dell’ex allenatore Ezio Capuano, ha inciso più di tutto su una possibile rincorsa al primo posto, questo Taranto è diverso da quello che i tifosi hanno conosciuto in questi anni. Ultimo posto del girone C di serie C, la squadra della città dei due mari è stata costruita in fretta e furia dall’allora direttore generale Lucchesi, chiamato a risolvere una situazione che si presentava disastrosa già ai nastri di partenza. Ma andiamo con ordine.
Il 16 agosto, ad una manciata di giorni dall’inizio del campionato, il tecnico del Taranto pone fine alla sua esperienza in riva allo Ionio: due stagioni intense, quelle dell’allenatore campano, che nell’ultima si era anche vestito con l’abito del super-manager, abbandonando l’idea di affiancarsi ad un direttore sportivo e costruendo da solo una squadra che, con risorse limitate, ha sbaragliato il campionato sfiorando la promozione in Serie B.
A vanificare gli sforzi di Capuano c’è stato il disimpegno di Massimo Giove, patron della squadra, che davanti all’allora possibilità, poi diventata certezza, di perdere lo stadio, causa ricostruzione per i Giochi del Mediterraneo che saranno ospitati a Taranto tra due anni, ha deciso di fare un passo indietro e mettere in vendita la società. Bilanci alla mano, i rosso-blu non se la stanno passando bene dal punto di vista economico. La domanda a questo punto sorge spontanea: chi acquisterebbe mai una squadra indebitata e con un parco giocatori più vicino all’Eccellenza che alla Serie C?
La risposta è Mark Campbell. L’imprenditore britannico è stato accolto a Taranto con un tappeto rosso e tutti gli onori di casa dall’amministrazione comunale. Le prime immagini apparse sui media lo ritraggono a cena con i vertici del Comune. Inizialmente, le dichiarazioni pubbliche non svelano nulla: c’è solo la promessa di una conferenza stampa nei giorni seguenti. Ma intanto la città si scatena, e Campbell passeggiando per Taranto offre birre agli avventori del pub in cui decide di trascorrere la serata, accattivandosi le simpatie dei tifosi.
Dal profilo Instagram dell’imprenditore inglese, già seguito dall’account ufficiale del Taranto Calcio, trapela poco e nulla. La biografia riporta solo l’anno di nascita (1973) e poco altro: si definisce “fanatico di calcio”, “imprenditore inglese” e rimanda alla Apex Capital Global LLC, società con sede a New York che si dice attiva nel settore sportivo.
Nel frattempo, si tiene la conferenza a Palazzo di Città, nella Sala degli Specchi. Cerimoniere il sindaco Rinaldo Melucci che, aprendo l’incontro, ribadisce il ruolo centrale dell’amministrazione nel creare «un quadro confortevole per chi viene da fuori» e invitando la città alla «calma» per non spaventare gli investitori. A lui segue, finalmente, la prima vera apparizione di Campbell nella veste di acquirente ufficiale del Taranto Calcio. Ma le domande rimangono sospese. La conferenza appare confusa e a tratti perfino imbarazzante. La traduttrice, dipendente del Comune, non aiuta. Dieci parole di Campbell vengono riassunte in una, e, alla fine, davanti alle domande dei giornalisti, ci pensa il sindaco a mettere una toppa chiedendo all’imprenditore di parlare subito di Serie A, «tanto solo questo capiscono».
A questo punto della vicenda, le domande si fanno sempre più fitte per andare all’origine di questa operazione. Partiamo dalla Apex Capital Global LLC. Le uniche informazioni provengono dal sito web – creato il 25 ottobre ovvero quattro giorni dopo la conferenza stampa dalla Empowermedia, società messicana con sede a Città del Messico che si occupa di web design e reputazione -, e che dice poco e niente di questa società. Sulla home page del sito, che è anche l’unica pagina navigabile, si definisce proprietaria di club calcistici in Spagna, Cipro “e presto in espansione in Italia”. Fa colpo la seguente dicitura: “Con sede a New York, con uffici a Londra e Siviglia, Apex riunisce una vasta competenza in sport, banche, finanza, fusioni e acquisizioni e tecnologia”.
Effettivamente, un indirizzo di New York viene riportato nel footer del sito: Level 8, 141w, 57s street, New York, 10019. Le prime immagini di Google Street View, datate agosto 2024, hanno lasciato perplessi i tifosi tarantini davanti a quello che sembra un grattacielo ancora in costruzione. Noi de IlNewyorkese lo abbiamo verificato di persona: la sede della Apex Capital Global LLC è, di fatto, uno scheletro da tirare ancora su.
Sono immagini che alimentano dei dubbi. Certo, le ultime mosse della società in ottica di acquisizione del Taranto Calcio lasciano comunque ben sperare: solo qualche settimana fa è stato annunciato l’arrivo, a gennaio, di Marcel Vulpis, stimato uomo di calcio che andrà a coprire il ruolo di CGO direttamente per la Apex. Recentemente sono stati confermati anche i contatti con Francesco Ghelfi, ex dirigente del “miracolo empolese”, che in un’intervista a Due Mari TV si è già sbilanciato: «Campbell investirà».
E poi c’è una figura, quella di Roberto Ciccioli, commercialista della Consulting Centre di Roma, che ha accompagnato Mark Campbell nell’intervista post-conferenza ad Antenna Sud. Potrebbe essere lui, effettivamente, il Deus Ex Machina di tutta l’operazione. Si tratta di un professionista nel campo della fiscalità internazionale con un passato segnato dalla vicenda della Byblos, dove è stato coinvolto in una presunta truffa milionaria: il processo venne poi spostato da Milano a Roma e Ciccioli, assieme agli altri imputati, ottenne l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Qualcuno, forse, spiegherà meglio il suo ruolo in futuro nell’operazione Taranto.
Da chiarire anche il ruolo della Apex nella gestione di club calcistici in Spagna e a Cipro, indicato sul sito web e confermato da Mark Campbell. Si tratterebbe dello Xerex, quarta divisione spagnola, ed il Peyia, nella seconda divisione cipriota. E qui viene il bello.
Nell’isteria di massa, che ormai va avanti da due mesi parallelamente alla trattativa, decine di tifosi tarantini si sono riversati sui social e sui forum dei tifosi dello Xerex e del Peyia, chiedendo maggiori informazioni sui protagonisti della vicenda. Ma nessuno aveva la più pallida idea di chi fossero Mark Campbell e la Apex.
E anche dai documenti che abbiamo visionato non abbiamo trovato conferma del coinvolgimento diretto di Apex nella gestione di queste squadre. Anzi, l’unica traccia della Apex riguarda l’acquisizione del Taranto.
Intanto, la squadra continua a collezionare sconfitte. Nell’ultima partita, quella di domenica contro gli eterni rivali del Catania, nonché partita d’addio per l’Erasmo Iacovone prima della demolizione e ricostruzione, la squadra guidata da Michele Cazzarò ha incassato cinque gol, a fronte dell’unica rete segnata nel secondo tempo. E non è la sconfitta peggiore della stagione, considerato il 6 a 0 ad opera del Benevento nel primo turno di Coppa Italia o il 5 a 0 in quel di Potenza. Insomma, non un dream team. E gli investimenti di cui parla Ghelfi servirebbero da subito, se si vuole salvare la categoria.
Eh già, la salvezza. L’ultimo posto del Taranto, infatti, non è solo figlio dei risultati, che per quanto modesti potrebbero anche consentire agli Ionici di salvare faccia e campionato: sono 13 i punti finora racimolati dalla squadra, due in più rispetto a quelli della Juventus Next Gen, ma la classifica ne segna solo 3: 10 punti, infatti, sono stati sottratti dal tribunale federale per inadempienze economiche. Ultima, il mancato pagamento degli emolumenti con scadenza al 16 ottobre, la cui copertura spettava proprio alla Apex Capital di Mark Campbell. I soldi (280mila euro) alla fine sono arrivati. Tardi, però. Da New York, questo è vero. Ma intanto il danno è fatto e ora spetta alla società fare ricorso e vedersi riconosciuto uno sconto di pena. Servirebbe come il pane.
Mark Campbell, comunque, ha parlato in una recente intervista di almeno 400.000 euro già tirati fuori e immessi nelle casse societarie per far fronte ai tanti, tantissimi debiti – almeno 4,6 milioni di euro -, oltre che alle spese vive. Ma a tenere banco, ora, è la questione fideiussione. Serve sostituirla al più presto per ufficializzare il closing e, dunque, l’acquisizione del Taranto da parte della Apex. La scadenza è fissata ad oggi 13 dicembre per presentarla in Lega, con conseguente closing, come promesso dallo stesso imprenditore inglese. E poi il 16 dicembre è la volta degli stipendi, altrimenti saranno ulteriori punti di penalizzazione. E dal sogno Serie A potrebbero aprirsi le porte dell’inferno dei dilettanti. O, peggio, del fallimento.
AGGIORNAMENTO (14/12/2024): ad oggi 14 dicembre non risulta presentata la fideiussione, nel silenzio della società e della Apex. A parlare, invece, è stata la Fondazione Taras, il trust dei tifosi che detiene il 7% delle quote societarie, che ha rilasciato la nota stampa che riportiamo integralmente:
Al termine dell’ennesima settimana folle, vogliamo fare piena luce sullo scenario attuale.
Questo vuoto comunicativo da parte di venditore e compratore della maggioranza del club ci dilania, alimenta e legittima le paure di tutti, consente a chi vuole il male del Taranto e non rispetta la nostra passione di riempire il vuoto con atti e parole vili.
Ancora una volta il nostro invito ad esporsi non è stato colto e, pertanto, approfittiamo di queste righe per ribadire ad Apex che un rapporto di fiducia con i tifosi e la comunità si costruisce con la chiarezza e la tempestività delle comunicazioni.
Le colpe sono chiare, ormai da anni, e gli strascichi di questa gestione scellerata continuano a impattare negativamente sul presente e sul futuro del club. Le problematiche legate alla fruibilità dei conti correnti del Taranto FC, risolta solo giovedì pomeriggio, rischia di far arrivare dopo la scadenza di lunedì 16 dicembre i fondi per gli stipendi, dati i tempi tecnici dei trasferimento internazionale.
La parte acquirente è alla ricerca di soluzioni per rispettare i tempi ed evitare un’ulteriore penalizzazione di almeno 6 punti che condannerebbe di fatto la squadra ad una retrocessione inevitabile con mesi di anticipo.
Da APEX ci arrivano conferme dirette che la questione-stipendi sia comunque slegata dal closing che già nei prossimi giorni dovrebbe di fatto sancire il passaggio del 90% delle quote del Taranto.
Il nostro lavoro di raccordo e confronto continuo con la parte acquirente prosegue incessante, nel tentativo di fornire idee e soluzioni per salvaguardare il club e restituirgli un presente e un futuro. Il Taranto è un bene superiore che difenderemo con le unghie e con i denti anche da coloro che, con ignavia o addirittura compiacimento, lo trattano come un cadavere da attendere alla riva del fiume.
La prossima scadenza è ora fissata al 16 dicembre, quando il Taranto sarà chiamato a corrispondere gli stipendi ai tesserati. Dovesse saltare il pagamento, la squadra rischia un’ulteriore penalizzazione di 6 punti, da aggiungere ai 10 punti già comminati. Significherebbe retrocessione quasi matematica.
AGGIORNAMENTO (16/12/2024): Alla vigilia del match con il Monopoli, perso poi 4 a 0 dal Taranto, la questione closing ha iniziato a fare eco anche nelle sale della politica. Sono di ieri, infatti, le due note rilasciate dal consigliere comunale d’opposizione Francesco Battista (Lega) e la risposta di Rinaldo Melucci (Italia Viva), sindaco di Taranto. Il primo accusa l’amministrazione comunale di essere coinvolta in una trattativa tra privati, sottolineandone le responsabilità alla luce del mancato closing. Di seguito la nota completa:
La recente vicenda relativa al mancato closing dell’acquisizione del Taranto Calcio da parte di Mr Campbell solleva importanti questioni che meritano chiarezza.
Premesso che ritengo che la politica dovrebbe mantenersi estranea alle dinamiche sportive, lasciando che queste siano gestite da privati e tifosi, mi trovo costretto a intervenire a fronte del coinvolgimento dell’amministrazione comunale in una trattativa tra privati.
Durante una conferenza stampa in pompa magna a Palazzo di Città, il sindaco Rinaldo Melucci aveva enfatizzato la solidità economica di Mr Campbell, descrivendolo come imprenditore con attività internazionali nel settore della ristorazione e con una rete di soci pronti a garantire un futuro roseo al Taranto Calcio.
Il vicesindaco e sssessore allo Sport, Gianni Azzaro, ha supportato incondizionatamente questa operazione, screditando chiunque sollevasse dubbi. Oggi non è un “good morning” per la nostra città e il mancato perfezionamento dell’acquisizione lascia migliaia di tifosi delusi e in attesa di risposte.
Chiedo quindi a Melucci, Azzaro e all’intera amministrazione comunale (molti assessori e consiglieri in queste settimane postavano foto e video sorridenti con Mr President) di fornire spiegazioni trasparenti alla cittadinanza, assumendosi le relative responsabilità. Il silenzio che attualmente aleggia sulla vicenda è più eloquente di qualsiasi dichiarazione.
Il sindaco Rinaldo Melucci ha invece così risposto:
La pubblica amministrazione non può e non deve essere coinvolta in questioni commerciali tra privati – afferma Melucci -. Ogni tentativo di politicizzare la questione, alimentando tensioni tra tifosi e cittadini, sarà formalmente diffidato. Il Comune si è limitato a fornire supporto tecnico in merito al futuro dello stadio comunale e alla gestione del territorio, sempre nell’esclusivo interesse della collettività
Intanto, nella giornata di oggi, è arrivata anche una nota stampa dalla Apex Capital Global LLC, che cerca di fare chiarezza sulla questione closing, tra fideiussione e stipendi. Ve la riportiamo:
Nei giorni scorsi Apex Capital Global LLC, come ormai sapete, non è riuscita a rispettare la scadenza collegata al deposito della fideiussione bancaria (prevista per la data del 13 dicembre scorso). Ciò è stato causato, purtroppo, da problematiche al di fuori dal nostro controllo/volontà.
Nello specifico, il conto bancario del Taranto FC 1927, fino a giovedì pomeriggio, era bloccato risultando in alcun modo non operativo. Inoltre due bonifici di Apex (nelle giornate di mercoledì e giovedi scorsi) sono stati respinti (sempre a causa del suddetto blocco), nonostante avessimo ricevuto rassicurazioni che il conto corrente del club fosse operativo.
Pur in presenza di questa problematica stiamo continuando, come Apex, a lavorare per la chiusura positiva dell’accordo e per il pagamento degli stipendi dei tesserati. Vi aggiorneremo, molto presto, appena potremo fornire ulteriori novità in merito.
Sempre per trasparenza e completezza nell’informazione ci teniamo a sottolineare che l’amministrazione comunale è totalmente estranea alle dinamiche/interlocuzioni tra le controparti coinvolte in questa trattativa.
Ringraziamo infine i tifosi e la comunità di Taranto per la pazienza e la comprensione.
Anche la società dimissionaria del Taranto si è unita alla schermaglia via comunicati stampa, pubblicando una comunicazione ufficiale sul sito del Taranto Calcio. Ve la riportiamo:
L’attuale socio di maggioranza della Taranto F.C. 1927 S.r.l., con riferimento al Comunicato stampa diramato dalla Apex Capital Global LLC in data odierna, precisa quanto segue.
La motivazione addotta dalla parte promissaria acquirente per giustificare il mancato rispetto dei propri obblighi contrattuali (emissione della nuova garanzia bancaria e stipula dell’atto definitivo di trasferimento delle quote entro il 13 Dicembre ed accollo di tutti i debiti della società, ivi compresi quelli relativa all’odierna scadenza federale, sin dalla sottoscrizione del contratto preliminare) è del tutto inconsistente e gravemente diffamatoria.
Purtroppo, disattendendo le numerose dichiarazioni pubbliche fatte in questi giorni oltre che le rassicurazioni private circa il rispetto dei termini, la Apex Capital Global LLC è venuta meno, ancora una volta, ai propri impegni contrattuali, con la stessa ed identica dinamica verificatasi nel periodo precedente alla sottoscrizione del contratto preliminare.
Fortemente preoccupati per una situazione che, con il passare dei giorni, diventava sempre più drammatica, abbiamo comunicato per iscritto alla nostra controparte che eravamo disponibili a differire il termine perentorio previsto per il trasferimento delle quote, chiedendo solo che venissero rispettati i pagamenti relativi all’odierna scadenza federale e tanto nell’unico primario interesse che è la salvaguardia del Club.
Il socio di maggioranza ha messo in atto tutte le azioni oltre che le soluzioni per scongiurare qualsiasi alibi in capo alla Apex, avendo persino effettuato nei giorni scorsi diversi bonifici test presso tutti i conti di Apex dei quali siamo a conoscenza, per dimostrare che il nostro conto corrente era – come tuttora lo è – perfettamente operativo.
Avremmo preferito mantenere il giusto silenzio sino alla conclusione della giornata odierna, in attesa delle soluzioni che la Apex ci riferisce stia cercando, sebbene questo confligga con la irrefrenabile voglia di diramare un comunicato stampa anziché concentrarsi nel risolvere senza indugio alcuno al rispetto degli impegni odierni.
Rinnoviamo quindi pubblicamente l’invito rivolto alla Apex a mettere in atto tutte le azioni utili al rispetto delle scadenze federali autorizzandoli altrettanto pubblicamente ad utilizzare le somme vincolate alla fideiussione che ci era stato detto fossero disponibili da diverso tempo.
La società si riserva ad ulteriori pubblicazioni più dettagliate prossimamente.
AGGIORNAMENTO (17/12/2024, 15:30): è un vero e proprio terremoto quello che si sta abbattendo sul Taranto nella giornata di oggi. Dopo il (probabile, non è giunta conferma né smentita) mancato pagamento degli stipendi, che sancirebbe l’ennesima penalizzazione in capo alla squadra, l’allenatore Michele Cazzarò, lo staff tecnico e l’attuale Responsabile del Settore Giovanile Piergiuseppe Sapio – che, nelle ultime settimane, ha giocato il ruolo di raccordo tra dirigenza e squadra – stanno valutando la possibilità di dimettersi dai rispettivi incarichi.
Intanto, nonostante il comunicato “rassicurante” di Apex in tal senso della giornata di ieri, voci dicono che la trattativa sia ufficialmente naufragata, con l’attuale proprietà che valuta adesso l’istanza di fallimento. In caso di dimissioni dello staff tecnico, poi, non vi sarebbe nessuno in grado di allenare la squadra nel prossimo impegno interno con il Giugliano. In tal caso si andrebbe verso una sconfitta a tavolino. Un epilogo tragico, quello che ha coinvolto i rossoblu, che non sono riusciti a raddrizzare la situazione come, invece, è avvenuto nelle altre due piazze a rischio dello stesso girone, quelle della Turris e del Messina.
AGGIORNAMENTO (17/12/2024, 15:30): Arriva la prima conferma delle dimissioni da parte dell’allenatore Michele Cazzarò, che scrive sui social il seguente messaggio:
A scanso di equivoci, domani (mercoledì 18 dicembre, ndr) firmerò le mie dimissioni. Chi ha messo la faccia fino ad ora se ne va e toglie il disturbo. Lo faccio solo perché quella maglia è l’unica cosa che per me conta davvero. Se non piaccio, ci sta, ma la famiglia dovete lasciarla stare
AGGIORNAMENTO (19/12/2024): Continua il silenzio sulla vicenda Taranto-Apex ed il presumibilmente fallito tentativo d’acquisto da parte della società americana della squadra di calcio pugliese. Nella giornata di ieri 18 dicembre, l’unico comunicato stampa rilasciato al riguardo è stato quello del vicesindaco di Taranto, Gianni Azzaro, che ha voluto smentire quanto riportato da alcune testate locali circa una “videocall” tenutasi nella mattinata tra Mark Campbell, i vertici del Comune di Taranto e alcuni commercialisti romani che aveva ad oggetto l’annunciato disimpegno della Apex dall’acquisto del Taranto. Con una nota, dunque, Gianni Azzaro ha voluto ridimensionale il ruolo dell’Amministrazione comunale:
Nonostante nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci attraverso una nota stampa avesse precisato di non aver mai assunto alcun ruolo nella trattativa per il passaggio di proprietà della società del Taranto calcio, apprendo con sconcerto della diffusione da parte di testate giornalistiche online di notizie che, assolutamente destituite di fondamento, mi coinvolgono nelle fasi di questa operazione commerciale.
L’ultima in ordine di tempo è quella secondo cui, in qualità di vicesindaco del Comune capoluogo, avrei partecipato ad una “videocall” con il CEO di “Apex Capital Global”, Mark Campbell, ed un gruppo di commercialisti romani da cui sarebbe emerso un disimpegno dei potenziali acquirenti del sodalizio rossoblu. Ribadendo che il sottoscritto non ha preso parte a questa interlocuzione e che non è a conoscenza del suo avvenuto svolgimento, desidero chiarire per l’ennesima volta che alcun esponente dell’Amministrazione comunale ha mai avuto parte in questa vicenda, come del resto affermato ufficialmente dalla stessa “Apex Capital Global” in un suo comunicato diramato agli organi di informazione nella giornata dello scorso lunedì. Ricordando che l’Amministrazione fu contattata dalla stessa “Apex” per avere informazioni sui tempi di ristrutturazione dello “Stadio Iacovone” (di cui il Comune è proprietario), forse il solo “coinvolgimento” dell’Ente civico è stato quello di aver salutato con favore l’arrivo a Taranto dell’unico soggetto imprenditoriale che ha mostrato interesse all’acquisto del club rossoblu ospitando a Palazzo di Città una conferenza stampa che avrebbe dovuto illustrare il punto in cui era arrivata la trattativa per il passaggio delle quote societarie.
Con l’auspicio di non dover leggere su questa vicenda altre notizie che non fanno altro che alimentare pericolosamente la confusione che la sta caratterizzando, si comunica che è in corso la valutazione di opportune iniziative volte a tutelare l’immagine del sottoscritto e dell’Amministrazione comunale.
È di pochi minuti fa, invece, il comunicato della società calcistica che ufficializza le dimissioni dell’allenatore Michele Cazzarò e del suo vice, Enzo Murianni. Il Taranto, pertanto, perde il suo secondo allenatore di questa stagione – il terzo se si considerano le dimissioni di Capuano di agosto -, trovandosi ora senza guida tecnica a tre giorni dall’impegno interno con il Giugliano.
Alcuni organi di informazione locali, comunque, riportano la possibilità che la trattativa con Apex non sia del tutto conclusa. Certo, raccontano: sicuramente sono volati stracci tra l’attuale proprietà e l’acquirente, ma Mark Campbell e investitori (si fanno i nomi di Ravi Mudi e Nadim Z. Quereshi) avrebbero continuato a sentirsi con la dirigenza dell’Aps Taras, il supporters trust che detiene il 7% delle quote societarie, a riprova che la volontà di rimanere in gioco potrebbe ancora esserci. Per ora, comunque, si tratta solo di voci, e nessuna delle parti sembra intenzionata a fare chiarezza su una vicenda che presenta più ombre che luci.