Parliamo di probabilità. Se sei un appassionato di calcio e, allo stesso tempo, un appassionato di videogiochi, è molto probabile che tu abbia giocato a EA Sports FC (che fino al 2024 si chiamava semplicemente FIFA) o a eFotball (fino al 2021 Pro Evolution Soccer, o anche PES). Meno probabile, invece, che tu abbia giocato a Football Manager. Ma se hai avuto modo di giocare a Football Manager, allora è molto probabile che tu abbia passato più tempo davanti al computer nei pomeriggi d’inverno che al parco. Perché una cosa, almeno nel settore videoludico, è molto nota: Football Manager crea una vera dipendenza, al punto che diversi siti specializzati inseriscono questo aspetto tra i “Contro” nelle recensioni.

Per chi non lo conosce ma è tentato dal brivido di perdere potenzialmente i migliori anni della propria vita davanti al computer, Football Manager è un videogioco manageriale calcistico dove si interpreta il ruolo di allenatore e dirigente di una squadra di calcio. A differenza di EA Sports FC ed eFootball, però, non si ha il controllo diretto sui giocatori in campo: il compito è assemblare una squadra tramite il calciomercato, dargli una formazione, uno stile di gioco, allenarla e, il giorno della partita, guardarla in campo. Letteralmente guardarla: Football Manager, infatti, simula l’intera partita, e tutto quello che si può fare in quel momento è solo incitare (o criticare) la propria squadra, effettuare le sostituzioni o cambiare stile di gioco e pregare che funzioni meglio di quello avversario per portare a casa la vittoria. Esattamente come un vero allenatore.
Da qualche settimana è disponibile la nuova versione, Football Manager 2026: il gioco, infatti, esce ogni anno, ma nel 2025 ha saltato l’uscita per la prima volta a causa di alcuni ritardi nello sviluppo. Tra le cose, infatti, oltre ad un nuovo motore grafico – cioè la tecnologia che gestisce l’aspetto visivo – e una rivisitazione di tutte le schermate e i menù del gioco, FM26 ha introdotto una novità storica: il calcio femminile.

Qui va aperta un’altra parentesi. La grandezza di Football Manager non si misura sul comparto grafico, che è sempre stato volutamente molto scarso, né sul gameplay, che, comunque, è abbastanza ripetitivo sebbene funzionale, ma sull’enormità del proprio database: centinaia di campionati, migliaia di squadre e centinaia di migliaia di persone tra calciatori e staff (circa 700mila, tutti con nomi reali) sono infatti presenti nell’enorme dataset di Football Manager, che si avvale di una rete di oltre 1.500 osservatori nel mondo per stilare ogni anno le statistiche di ognuno di essi. Quest’anno sono state introdotte 36mila calciatrici, divise in 14 campionati (tra cui la Serie A italiana) di 11 Paesi diversi.
L’introduzione del calcio femminile era una novità annunciata già nel 2021 e che, secondo Sports Interactive, l’azienda che sviluppa Football Manager, ha coinvolto un team di 40 persone. Si tratta di un lavoro enorme durato cinque anni, e altrettanto enorme potrebbe esserne l’impatto: se infatti qui ci siamo limitati a decantare l’aspetto ludico del gioco, va detto che Football Manager si intreccia parecchio con il calcio reale, al punto che molte squadre hanno ammesso di essersi avvalse del suo database per operare nel calciomercato e scovare giocatori che hanno poi effettivamente contrattualizzato. Da quest’anno, questa sarà un’opzione anche per le squadre femminili e potrebbe effettivamente contribuire alla crescita del movimento calcistico.
Non è stato un lavoro semplice. Intervistata dal Times, Tina Keech, la donna a capo del team che ha sviluppato il comparto femminile di FM, ha detto che «Su Google trovi in un secondo il nome del cane della sorella di Harry Kane, mentre di Beth Mead non si trova nemmeno l’altezza». Per capirci, Harry Kane è un attaccante del Bayern Mocano e della nazionale inglese, tra i più forti giocatori inglesi di sempre; Beth Made è un’attaccante dell’Arsenal e della nazionale inglese, tra le più forti giocatrici inglesi di sempre. In generale, la scarsità di informazioni sul calcio femminile è stata da sempre la difficoltà più importante da superare, ma al contempo anche la ragione per cui si è voluto procedere con l’aggiunta in Football Manager: oggi quelle informazioni sono raccolte in un unico database e sarà più semplice accedervi per osservatori e squadre calcistiche.

Il responsabile a capo di Football Manager, Miles Jacobson, ha infatti raccontato di aver parlato con diverse calciatrici nel corso del tempo e di essere arrivato alla conclusione che il calcio femminile funziona se qualcuno si prende la briga di farlo conoscere, andando a vedere delle partite o giocando ad un videogioco. Nell’annunciare il progetto, in un’intervista del 2021, sempre Jacobson disse: «Sappiamo che costerà milioni e il ritorno economico a breve termine sarà minimo. Ma non è questo il punto. È innegabile che esista un soffitto di cristallo per il calcio femminile, e vogliamo contribuire il più possibile a distruggerlo»
Già FIFA, nel 2016, aggiunse le squadre femminili al proprio gioco, ma quel database è molto meno dettagliato rispetto a quello di FM. Keech ha raccontato che per cercare informazioni sulle calciatrici, il proprio team ha dovuto seguirle su Instagram e Linkedin per ricostruirne le carriere e capirne l’età o le date di nascita precise attraverso i post, in aggiunta al normale lavoro di scouting, e quindi l’osservazione delle partite.
Oltre questo, si è reso necessario anche adattare il gameplay al nuovo comparto: si è proceduto a replicare i movimenti in campo delle giocatrici tramite motion capture per inserire le animazioni corrispettive, e ad aggiungere nuovi stili di acconciature per i modelli virtuali in modo che rispecchiassero quelli delle calciatrici reali. Anche la contrattualistica e l’economia di gioco è stata modificata per adattarsi al mondo del calcio femminile, con contratti genericamente più brevi e una simulazione della crescita del movimento calcistico femminile man mano che le stagioni vanno avanti (In Football Manager, infatti, non c’è un limite di tempo entro il quale il gioco finisce: si possono simulare centinaia di stagioni fino ad arrivare al 2100 e oltre).
Il lavoro, comunque, non è finito. La stessa Keech ha fatto sapere che nelle prossime versioni si cercherà di capire come inserire il ciclo mestruale e le gravidanze, per far sì che Football Manager aderisca quanto più possibile alla realtà. E soprattutto affinché diventi uno strumento per far conoscere il calcio femminile, che sicuramente ha bisogno di essere innanzitutto normalizzato: perché se hai giocato a calcio e hai giocato a Football Manager, hai sicuramente sognato di essere presente in quel database. Ed è giusto che anche le ragazze possano sognarlo.