Le sfide del 2024

Analizzando ciò che sta accadendo nel mondo sul piano geopolitico di una cosa possiamo essere certi: il 2024 segnerà un nuovo corso della storia mondiale.

A giugno prossimo si terranno le elezioni europee, e soltanto qualche mese dopo si eleggerà il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, il 5 novembre, che, stando agli attuali scenari, dovrebbe vedere ancora una volta sfidarsi Joe Biden e Donald Trump.

Due importanti competizioni elettorali che imprimeranno la politica dei prossimi cinque anni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea mentre ci sono in corso due guerre: in Ucraina e in Medioriente tra Israele e Hamas. Senza tralasciare i conflitti in corso da anni in molte zone dell’Africa.

Mentre la Russia ha ripreso a bombardare Kiev, Israele ha attaccato una sede di Hamas alla periferia di Beirut, uccidendo Saleh al-Arouri, numero due dell’organizzazione e ufficiale di collegamento con Hezbollah e Iran. I bombardamenti da Gaza sono giunti fino in Libano.  

Insomma, nei primi giorni del 2024 i due fronti si sono infiammati e il conflitto in Medioriente sembra destinato ad espandersi, destando forti preoccupazioni nella comunità internazionale. Tuttavia, gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti, impegnati senza sosta per giungere ad una soluzione del conflitto, al momento pare non convincere il premier israeliano Benjamin Netanyahu, determinato ad andare avanti. Sono i tasselli di un puzzle che diventa sempre più difficile da comporre, e sarà un tema fondamentale che i leader europei e americani dovranno affrontare durante la campagna elettorale, e senza dubbio influirà sull’esito delle elezioni.

Le crisi in Ucraina e Medioriente saranno affrontate nel G7 2024 riunito sotto la presidenza italiana. I sette Paesi più sviluppati del mondo si confronteranno anche sulle grandi sfide globali come la regolamentazione dell’Intelligenza artificiale, le politiche sull’immigrazione e il Piano Mattei per l’Africa che rappresenta un cavallo di battaglia su cui la premier Meloni intende investire per ottenere una centralità geopolitica e avviare un progetto di cooperazione con l’Africa che duri nel tempo. Dopo i vari summit ministeriali in diverse località d’Italia, i grandi della Terra si ritroveranno a metà giugno in Puglia, nella Valle d’Itria, località molto amata dalla premier Meloni, proprio all’indomani delle elezioni europee e nel pieno della campagna per le presidenziali Usa.

Insomma, il 2024 si configura come un innesto di eventi e situazioni complesse da affrontare a livello globale tra elezioni e summit internazionali, con l’auspicio di ristabilire un equilibrio che punti a porre fine ai conflitti e dove la diplomazia prenda il posto della lotta armata.

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Mattia Iovane

Giornalista e conduttore televisivo. Ha lavorato diversi anni per le testate giornalistiche del gruppo Mediaset e attualmente collabora con la Rai - Radiotelevisione Italiana.

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