Se il Pinot Nero fosse un marchio di moda, sarebbe l’equivalente di Coco Chanel in Francia e Prada in Italia: un vino dotato di eleganza innata e di un fascino enigmatico, con una personalità da vera rockstar. Un tempo sarebbe stato descritto come “bello e dannato”. Il Pinot Noir ha carattere da vendere. Versatile e adatto a molteplici interpretazioni nel mondo del vino, è tuttavia complesso e difficile da domare, ma se lavorato con sapienza può dare vita a creazioni straordinarie.
Arrivato in Italia nella seconda metà dell’Ottocento, il Pinot Nero è oggi coltivato soprattutto in Trentino Alto Adige e Lombardia. In particolare, l’altopiano di Mazzon nella valle dell’Adige, è considerato uno dei territori più vocati per la sua coltivazione. In Lombardia, invece, le aree di Franciacorta e Oltrepò Pavese sono i principali centri di produzione. Anche Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana contribuiscono alla sua diffusione.
Il Pinot Nero è un vitigno complesso e delicato. A differenza di altri grandi vitigni internazionali, che riescono ad adattarsi a vari ambienti e climi, il Pinot Noir richiede zone fresche con temperature moderate, come quelle di Lombardia e Trentino Alto Adige. Per questo motivo si è aggiudicato spesso il nomignolo dai cugini francesi di “enfant terrible” .
Le uve di Pinot Nero sono tra le poche a bacca nera che possono essere utilizzate per produrre vini rossi, bianchi e rosati. La polpa incolore dell’uva conferisce al vitigno una versatilità unica. Sebbene i rossi siano i più conosciuti, dalla vinificazione in bianco si ottengono anche i pregiati Blanc de Noirs metodo classico, utilizzati spesso nelle migliori bollicine italiane, come Oltrepò Pavese Metodo Classico, Trento DOC e Franciacorta DOCG.
I vini ottenuti dal Pinot Nero si distinguono per la loro eleganza aromatica e l’acidità raffinata. Nei rossi, il colore è un rubino delicato e i profumi spaziano dai frutti rossi come ribes, mora, lampone e ciliegia, alle note floreali e speziate, fino ai sentori di sottobosco nelle versioni invecchiate. Al palato risultano così strutturati, eleganti, con tannini leggeri e un’acidità vivace. Nelle versioni spumantizzate, invece, il Pinot Nero apporta eleganza e complessità, padrone della scena di una passerella di alta moda.
Si dice che questo vitigno, abbia iniziato la sua ascesa inarrestabile negli Stati Uniti come una vera e propria icona cinematografica. Il Pinot Nero è stato protagonista di un cameo cinematografico di rilievo. Nel film “Sideways” (2004), vincitore dell’Oscar per la migliore sceneggiatura, il protagonista Miles, grande appassionato di vino, ne celebra le qualità. Dopo l’uscita del film, le vendite di Pinot Nero negli Stati Uniti registrarono un aumento significativo, attribuito proprio al successo della pellicola. Una celebrazione della sua unicità e del suo carattere, proprio come un attore che ruba la scena con la sua sola presenza.
Voi che dite? Io lo introdurrei così: un vino che, se fosse una persona, farei di tutto per poterla incontrare o quanto meno strappargli un autografo!