La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, in occasione del seocondo anniversario della sentenza Dobbs contro Jackson Women’s Health Organization – che fece decadere la sentenza Roe contro Wade del 1973, grazie alla quale l’aborto divenne un diritto delle donne -, ha lanciato dure accuse contro l’ex presidente Donald Trump, incolpandolo di aver causato una grave crisi sanitaria nazionale e di aver fatto regredire i diritti delle donne.
Durante un comizio in Arizona, Harris ha dichiarato: “Nel caso del furto della libertà riproduttiva alle donne d’America, Donald Trump è colpevole. Lui stesso non ha negato, né ha mostrato alcun rimorso per le sue azioni”.
Le sue parole arrivano in un momento cruciale per i Democratici, che sperano di usare la questione dei diritti riproduttivi come punto centrale per le prossime elezioni.
L’annullamento della Roe v. Wade ha spostato la responsabilità delle leggi sull’aborto dalle mani del governo federale alle legislature statali, creando un mosaico di regolamentazioni che varia notevolmente da uno Stato all’altro. Attualmente, almeno 25 milioni di donne vivono in stati con severe restrizioni all’aborto, affrontando rischi crescenti per la loro salute e sicurezza.
Nel frattempo, Trump si è vantato di aver nominato tre dei giudici della Corte Suprema che hanno votato per l’annullamento della sentenza, ma ha evitato di sostenere un divieto nazionale sull’aborto. Questa ambiguità ha lasciato spazio a un crescente scontento tra la popolazione, come evidenziato da un sondaggio AP-NORC che mostra che quasi due terzi degli americani credono che l’aborto dovrebbe essere legale almeno in alcuni casi.
La campagna di Harris ha visto la partecipazione di figure chiave come la first lady Jill Biden e di molte donne che hanno condiviso le loro storie drammatiche legate alle leggi restrittive sull’aborto. Queste testimonianze sottolineano le gravi conseguenze delle politiche attuali e rafforzano l’appello dei Democratici per un intervento legislativo a livello nazionale.
L’ostetrica Kristin Lyerly, candidata per un seggio in Wisconsin, ha affermato: “Le persone sono preoccupate per il costo della benzina e dei generi alimentari, ma la cosa che le preoccupa di più è la possibilità di prendere le proprie decisioni personali in materia di assistenza sanitaria. È una questione di libertà, non è una questione politica”.