Aggiornata la lista dei borghi più belli d’Italia, alcuni sono mozzafiato

Cinque nuovi ingressi come soci ordinari e due borghi ospiti portano a 382 i Comuni ammessi, dopo una selezione basata su 72 criteri che valutano patrimonio, servizi e capacità di accoglienza

Uno scorcio su Limone sul Garda | via Shutterstock

L’associazione I Borghi più belli d’Italia ha aggiornato a dicembre il proprio elenco, portando a 382 il numero dei Comuni ammessi dopo l’ultima sessione di valutazione. I nuovi ingressi come soci ordinari sono Limone sul Garda (Lombardia), Pieve di Teco (Liguria), Castelvetro di Modena (Emilia-Romagna), Cusano Mutri (Campania) e Rivello (Basilicata). A questi si aggiungono Borgo del Piazzo, nucleo storico medievale di Biella, e il Borgo Vecchio di Termoli, ammessi con la qualifica di Borghi Ospite.

I cinque nuovi soci ordinari rappresentano territori molto diversi tra loro, ma accomunati da un patrimonio storico e paesaggistico importante. Limone sul Garda è noto per le limonaie storiche affacciate sul lago e per un microclima che ha favorito coltivazioni mediterranee in un contesto alpino. Pieve di Teco, nell’Alta Valle Arroscia, conserva un impianto medievale con lunghi portici, palazzi storici come Palazzo Borelli e una tradizione artigiana ancora attiva. Castelvetro di Modena è legato alla produzione del Lambrusco Grasparossa DOC, oltre a essere caratterizzato da torri e strutture medievali. Cusano Mutri, nel Parco Regionale del Matese, è conosciuto anche per la Sagra dei Funghi, che richiama ogni anno migliaia di visitatori. Rivello, nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, conserva chiese medievali e complessi religiosi come il Convento di Sant’Antonio.

L’ammissione avviene al termine di un iter strutturato e certificato ISO 9001, basato su 72 parametri previsti dalla Carta di Qualità dell’associazione. I criteri riguardano non solo il valore artistico e storico, ma anche la tutela del paesaggio, la gestione ambientale, i servizi essenziali per i residenti e la capacità di accoglienza turistica. Le decisioni vengono prese dal Consiglio Direttivo Nazionale su proposta del Comitato Scientifico, dopo sopralluoghi e valutazioni tecniche. Nel 2025 sono stati esaminati complessivamente 21 borghi: cinque sono entrati come soci ordinari e due come ospiti.

La qualifica di Borgo Ospite è riservata ai Comuni che superano i 15.000 abitanti sull’intero territorio comunale, soglia massima prevista per l’adesione ordinaria. Biella e Termoli, in questo caso, potranno restare all’interno dell’associazione per un periodo di due anni, partecipando alle iniziative della rete e utilizzando il marchio in forma temporanea.

Termoli vecchia vista dall’alto | via Shutterstock

Dalla nascita dell’associazione nel 2002, sono stati circa mille i Comuni che hanno presentato domanda di adesione. La lista d’attesa resta lunga e riguarda soprattutto centri sotto i 15.000 abitanti complessivi e con non più di 2.000 residenti nel borgo storico, limiti fissati per preservare la scala dei luoghi.

Secondo i dati diffusi da Loquis, piattaforma di travel podcast geolocalizzati, nel 2025 molte delle destinazioni più ascoltate dagli utenti italiani non sono state metropoli come Roma, Milano o Venezia, ma piccoli centri storici e borghi meno frequentati. Un segnale che viene spesso letto come reazione all’overtourism, con una maggiore attenzione a mete distribuite sul territorio e a un turismo percepito come più sostenibile.

Entrare nella rete dei Borghi più belli d’Italia significa anche assumere impegni precisi. Come ha spiegato il presidente dell’associazione, Fiorello Primi, «entrare a far parte della rete comporta un’assunzione di responsabilità verso gli altri borghi aderenti e verso l’intero patrimonio dei piccoli centri italiani». Il sistema di selezione, pensato come garanzia per i visitatori, è anche uno strumento di pressione positiva sui Comuni esclusi, chiamati a migliorare servizi, qualità urbana e tutela del patrimonio per poter ripresentare la candidatura.

Immagine di Francesco Caroli

Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. È autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! e caporedattore per IlNewyorkese. Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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