C'è vita su Europa? Sicuramente c'è un oceano, e la NASA sta andando ad analizzarlo

C’è vita su Europa? Sicuramente c’è un oceano, e la NASA sta andando ad analizzarlo

Si chiama Europa Clipper la sonda partita ieri dalla Florida su un Falcon Heavy di Space X: analizzerà l'atmosfera e la superfice del satellite di Giove, sotto la cui crosta di ghiaccio si trova un oceano salato ipoteticamente ideale per la formazione di forme di vita

Sotto una crosta di ghiaccio spesso, su una delle lune più affascinanti del nostro Sistema solare, Europa, si nasconde un oceano salato. 786 milioni di chilometri più in là, questa luna di Giove ospita un oceano di acqua salata, e con esso la possibilità di rispondere alla domanda che ci tormenta da sempre: c’è vita, da qualche parte, oltre la Terra? Forse, sì, se non altro per la legge dei grandi numeri. Ma come spesso accade nelle questioni cosmiche, il “forse” diventa una storia in sé.

La sonda Europa Clipper è partita, alle 12:06, dalla Florida. Si è staccata dalla terra con l’aiuto del razzo Falcon Heavy di SpaceX, diretta verso quell’ammasso ghiacciato lontano. Sfrutterà la gravità di Marte e della Terra come un elastico invisibile per guadagnare velocità. Poi, in cinque anni e mezzo, arriverà a destinazione. Sebbene la missione non preveda di trovare prove dirette di vita, Clipper raccoglierà dati che potrebbero suggerire se Europa sia davvero in grado di ospitare forme di vita come le conosciamo.

Non troveremo creature aliene con grandi occhi e testoline verdi, beninteso. Non è questo lo scopo della missione. Clipper non atterrerà sulla superficie, ma utilizzerà i suoi strumenti per rilevare eventuali sbuffi di vapore acqueo provenienti dalle crepe nel ghiaccio, cercando indizi sulla composizione chimica dell’oceano. La sonda sarà anche in grado di analizzare la gravità di Europa, confermando la presenza di un nucleo ferroso e contribuendo a determinare lo spessore dello strato di ghiaccio.

L’interesse per Europa ha radici antiche: fu scoperta da Galileo Galilei nel 1610, quando l’astronomo italiano individuò con il suo telescopio i satelliti galileiani, tra cui appunto Europa. Per oltre 400 anni, l’umanità ha osservato da lontano questa luna riflettente, le cui dimensioni sono simili a quelle del nostro satellite naturale. Ma le sonde Voyager, nel 1979, si avvicinarono un po’ di più e ci mostrarono la prima, inconfondibile crepa.

Queste prime osservazioni stimolarono ipotesi su un possibile oceano sotto la superficie ghiacciata, che vennero in parte confermate dalla sonda Galileo nel 1995. I dati rilevarono interazioni tra il campo magnetico di Giove e la luna, indicando la presenza di acqua salata sotto uno strato di ghiaccio spesso fino a 30 chilometri. Si ritiene che questo oceano contenga il doppio dell’acqua di tutti gli oceani terrestri e che sia mantenuto allo stato liquido grazie al calore proveniente dal nucleo ferroso di Europa.

Poi, negli anni ’90, arrivò la sonda Galileo della NASA. Finalmente, cominciammo a capire che sì, lì sotto potrebbe esserci acqua salata. Anzi, c’è quasi certamente. E dove c’è acqua, ci insegnano gli astrobiologi, potrebbe esserci anche vita. Non vita come la conosciamo, con alberi, uccelli e tramonti rosa. Ma forme primitive, forse batteri, come quelli che qui sulla Terra abitano gli abissi oceanici più inospitali.

Le possibilità di trovare qualcosa che si muove o respira su Europa sono minuscole, un puntino nel mare sconfinato della nostra immaginazione. Ma le radiazioni intense provenienti da Giove, che bombardano senza sosta la superficie ghiacciata della luna, potrebbero innescare reazioni chimiche in grado di alimentare la vita.

Con una massa di 3,2 tonnellate e dotata di grandi pannelli solari, Clipper effettuerà 49 passaggi ravvicinati di Europa, avvicinandosi fino a 25 chilometri dalla superficie. Grazie a questi dati, gli scienziati sperano di ottenere nuove informazioni su questo mondo lontano, che potrebbe contenere risposte a domande fondamentali sulla vita nell’Universo.

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