C’erano una volta gli operai e c’erano i padroni. C’erano le fabbriche, i sindacati, Marx, il lavoro alienato, la catena di montaggio. E c’era la Fiat, l’auto popolare, la 500, la 600, c’era il boom economico. Adesso c’è Stallantis, ovvero mente francese, c’è il mercato globale, gli Agnelli guardano a tecnologia e bio-tech, Marx è morto e Internet, col digitale, hanno mandato in pensione la gloriosa civiltà industriale del Novecento.
In questo nuovo contesto succede che Stellantis mandi una mail in cui offre ai suoi dipendenti, operai compresi, delle Maserati a prezzi convenienti. Non so, 80 mila al posto di 90 mila, comunque anni e anni di stipendio per molti che hanno letto quella mail. Ne è nato, come sempre in Italia, un caso politico, l’ennesimo scontro governo-opposizione. Invece, secondo me, la vicenda racconta oggi di una robotizzazione in-sensata del vecchio ceto dirigente.
Chi ha scritto quella mail e chi l’ha mandata andrebbero messi non in cassa integrazione, come spesso accade ai potenziali acquirenti delle Maserati a buon prezzo, ma proprio licenziati. Per manifesta incapacità professionale che diventa offesa per di più involontaria, ovvero mancanza di senso della realtà, di rispetto delle persone e di banale opportunità.
Intanto Stellantis annuncia stabilimenti in America e spopola l’Italia. Ah bei tempi quelli della Fiat, in cui si litigava ma almeno si producevano nel nostro Paese un milione di macchine. Potrebbe succedere di nuovo, ma saranno cinesi. È la globalizzazione …bellezza!