Politica al warm up

La politica italiana è tornata ai blocchi, non si sa se di partenza per un autunno ragionato o già di gara velenosa che non si sa dove porti. In settimana si vedranno i leader della maggioranza: bisogna cominciare a lavorare alla finanziaria di fine anno, servono 25 miliardi almeno per rinnovare le misure transitorie dell’anno prima, taglio del cuneo fiscale in testa, e per altro ancora. Le casse sono vuote, l’Europa non fa sconti, urgono idee.

Ma ci sono anche questioni di potere puro: nomine e governance Rai, equilibri ed equilibrismi, l’azienda pubblica sarà il laboratorio del probabile dialogo FdI – 5Stelle, annunciato dalla simpatia per la premier rivelata da Travaglio con ripicca di Sallusti. Difficile spiegare oltreoceano le nevrosi dell’editoria Italiana, ma diciamo che il Fatto e il Giornale hanno linee editoriali esattamente opposte: giustizialista e pro magistrati il primo, garantista, berlusconiano e ora governativo il secondo.

Agosto altro che riposo, ha mescolato le carte e chi gestisce il mazzo ancora non è chiaro. Salvini è stato in silenzio, ma i suoi hanno battagliato con Tajani, ormai spinto dai figli di Berlusconi a ragionare in materia di diritti come il Pd, e dall’altro costretti a marcare Vannacci, sempre alleato ma sempre più inquieto. Nel mondo del cosiddetto campo largo neanche si sono addormentati sulla spiaggia a guardare le stelle.

A proposito del movimento che alle 5 di stelle si ispira, Grillo e Conte se le danno di santa ragione ogni giorno su simbolo e secondo mandato, mentre Renzi gioca, ormai, non solo a pallone, solo con Elly. Questa è l’Italia politica post balneare; Ucraina e Medio Oriente sono in fiamme e il fronte ucraino non è da meno. Non si sa ancora come sarà il mondo con Trump e Kamala Harris, ma intanto sistemiamo Mamma Rai prima che i buoi siano scappati.

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Claudio Brachino

Claudio Brachino è laureato in Lettere e filosofia presso la Sapienza - Università di Roma. È noto per la sua poliedrica carriera come autore, giornalista e direttore editoriale. Ha scritto opere teatrali e saggi, tra cui "La macchina da presa teatrale". Nel 1987, ha intrapreso la sua carriera giornalistica con il gruppo Fininvest, contribuendo al successo di programmi televisivi come "Verissimo" su Canale 5. Ha ricoperto ruoli chiave all'interno di Mediaset, dirigendo programmi di punta come "Studio Aperto" e "Mattino Cinque", oltre a essere stato direttore di Videonews. Attualmente è Direttore Editoriale di "Good Morning Italy, editorialista Italpress e commentatore politico Rai e La7.

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