L'algoritmo del tifoso Friedkin

L’algoritmo del tifoso

In tutto il caos che accompagna il calcio italiano in questo momento, quello che succede a Roma e alla Roma merita un capitolo a parte. Delle bandiere e delle filosofie manageriali delle nuove priorità abbiamo già scritto. Ma rispetto a quel pezzo altre cose sono successe. I Friedkin, ovvero i proprietari della squadra, ne hanno comprata un‘altra in Inghilterra, l’Everton, e per la prima volta nella loro breve e travagliata storia nella capitale hanno emesso un comunicato. Parole al miele per De Rossi, allenatore scaricato dopo poche giornate, parole al miele con i tifosi che per la ragione suddetta hanno contestato duramente la società. I quali tifosi poi avrebbero minacciato sui social l’Ad responsabile della cacciata, la greca Lina Souloukou, la quale a sua volta, per proteggere sé e i suoi figli, si è dimessa.

I Friedkin, un bel titolo per una telenovela o una serie tragicomica, in cui buoni e cattivi non si capisce più bene chi siano. I grandi commentatori hanno già sentenziato che i tifosi hanno i loro diritti ma non possono partecipare alla governance di aziende costose e complesse come quelle che guidano il calcio. Però da che mondo è mondo, la cosiddetta piazza conta. Non è nè estorsione nè pressione mafiosa, al netto delle frange di ultrà pericolosamente contigui con la criminalità organizzata .

Il tifoso come modello platonico ideale è il pubblico dell’attore che recita dal vivo ma anche l’auditel di chi lavora in tv. Senza quel calore lo show è morto. Piuttosto mi sembra che i fratelli terribili abbiano capito tardi che quel mondo, come tanti altri mondi, non si governa con gli algoritmi.

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Claudio Brachino

Claudio Brachino è laureato in Lettere e filosofia presso la Sapienza - Università di Roma. È noto per la sua poliedrica carriera come autore, giornalista e direttore editoriale. Ha scritto opere teatrali e saggi, tra cui "La macchina da presa teatrale". Nel 1987, ha intrapreso la sua carriera giornalistica con il gruppo Fininvest, contribuendo al successo di programmi televisivi come "Verissimo" su Canale 5. Ha ricoperto ruoli chiave all'interno di Mediaset, dirigendo programmi di punta come "Studio Aperto" e "Mattino Cinque", oltre a essere stato direttore di Videonews. Attualmente è Direttore Editoriale di "Good Morning Italy, editorialista Italpress e commentatore politico Rai e La7.

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