Ferragosto di fuoco. Anzi no, di ghiaccio. Chi penserebbe mai di andare in Alaska nel giorno in cui noi italiani celebriamo il sacro e il culmine del divertimento laico (presunto) da Solleone?
I due signori che passeranno (se tutto sarà confermato) il 15 agosto tra i ghiacci si chiamano Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti e Vladimir Putin, zar indiscusso della Russia. L’uomo più potente del mondo e l’uomo che guida una delle superpotenze militari del Mondo.
Si incontrano per bere uno spritz in un luogo sicuramente più fresco degli altri? No, si vedono per parlare di Ucraina, per cercare di trovare un accordo che metta fine a una delle guerre più sanguinose dell’epoca moderna per di più in un teatro europeo che, tolti i durissimi fatti dello fine violenta della ex Jugoslavia all’inizio degli anni Novanta, ha vissuto sostanzialmente in pace dalla fine della seconda guerra mondiale.
L’incontro è di quelli cosiddetti storici, anche se i problemi concreti sono tanti. Ci sarà o non ci sarà Zelensky, il Presidente dell’Ucraina? E che tipo di trattativa si imposterà, punitiva per Kiev e per la postura geopolitica della Ue sul conflitto oppure no?
Il vice di Trump, Vance, ha già annunciato che sarà una pace, se ci sarà, che non darà ne’ dalla parte di Putin nè da quella di Zelensky. Intanto la propaganda russa continua a litigare con l’Europa e questo non è un buon segno.
Sul tavolo nel cos’è che conosciamo già da tempo: cosa ha cristallizzato il campo sul piano militare, ovvero Crimea e buona parte del Donbass, creazione di un cuscinetto di sicurezza (affidato a non si sa chi), nuove elezioni a Kiev che entrerà nella Ue ma non nella Nato.
Piace non piace, giusta non giusta? Si vedrà. Ma bisogna essere non disfattisti a priori e crederci in questo incontro, al di là dei simboli dell’Artico dove ci sono interessi americani e russi e al di là dei veti che Zelensky e la Ue. Nessuna pace senza di noi. Hanno anche ragione ma il rischio è Nessuna Pace proprio.
E allora altri morti, altro orrore, altre case e cose sventrate. E l’assenza di qualsiasi futuro. Altro che ricostruzione…sarà solo distruzione.