Il match politica e giustizia

Abbiamo parlato tanto di Trump, dei processi e delle condanne a Trump, del rapporto fra la giustizia e la politica negli Stati Uniti. Oggi parliamo un po’ del rapporto fra giustizia e politica in Italia, visto che noi ci occupiamo di creare un ponte culturale di comunicazione e di giornalismo fra l’Italia e gli Stati Uniti. Allora, se il famoso Marziano di Flaviano, grande scrittore appunto del nostro paese, venisse così improvvisamente sulla terra oggi, precisamente in Italia, e leggesse i giornali, vedrebbe titoli di questo tipo.

Indagato mezzo governo, se non mezzo matematicamente, comunque in molti ruoli importanti, cominciando dalla premier Giorgia Meloni, due ministri importanti Nordio della giustizia e Piantedosi all’interno e un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano. Il motivo più o meno lo sanno tutti: l’arresto e il rilascio, entrambi molto misteriosi per certi versi, del capo della polizia giudiziaria libica Almasri. Allora, cos’è successo? Non si capisce bene: da un lato c’è una spiegazione di burocrazia kafkiana, dall’altro c’è chi grida al complotto, l’ordine di arresto viene dalla Corte Penale Internazionale dell’AIA, istituzione, autorità internazionale a cui partecipa anche il nostro paese e molti paesi europei, in cui questo signore ha vagato per molti giorni prima di finire in Italia.

Perché l’ordine di arresto è arrivato proprio in Italia? Chi l’ha arrestato e chi l’ha rilasciato? Il finale lo sapete, questo signore è stato rimpatriato con un volo di Stato rapidamente, per motivi di sicurezza è stato detto, così ha detto il nostro governo. Io non sono contrario alla tesi dei complotti, come sempre però vanno un po’ dimostrati in profondità. Sono andato tante volte, per i miei programmi, a Parigi per cercare di capire cosa era successo nella morte di Diana, io sono convinto che sia stato un complotto, ma nessuno riesce a dimostrarlo e quindi valgono le sentenze della giustizia ordinaria francese-inglese che hanno  ricostruito che è stato un incidente, il più strano incidente del mondo, come questo è forse il più strano arresto del mondo. Ma detto questo, torniamo al rapporto tra giustizia e politica: ormai è a livello di scontro altissimo, perché forse per la prima volta dopo Tangentopoli, 1992-93 siamo arrivati a Red Rationem, come si dice. O si fa la riforma della giustizia che prevede separazione delle carriere, nuovo CSM e tante altre belle norme che farà il potere politico e legislativo, oppure i magistrati ancora una volta, (l’hanno già fatto sulla scelta di fare i cosiddetti centri per gli immigrati in Albania, ma l’hanno già fatto tante volte anche con i leader degli ultimi 30 anni) detteranno l’agenda della politica in questo Paese.

E’ uno scontro che non finirà con uno 0 a 0.

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Claudio Brachino

Giornalista, saggista ed editorialista italiano. Laureato in Lettere, passione per il teatro, ha scritto con De Filippo e Michalkov. Poi 32 anni in Fininvest e Mediaset, dove è stato vicedirettore ed anchor di Studio aperto , 2 volte direttore di Videonews, la fabbrica dei format, direttore di Sport Mediaset e di Radio Montecarlo news. Inoltre, ha diretto per due anni il Settimanale, magazine cartaceo e web sulle Pmi, ha scritto per il Tempo e il Giornale, ora è editorialista del Multimediale di Italpress, opinionista tv per Rai e La7 e direttore editoriale di Good Morning Italy. Da poco ha firmato una collaborazione per lo sport del circuito Netweek.

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