Non è proprio il bateau ivre di Rimbaud ma nella barca che porta la delegazione azzurra un po’ di ebbrezza, di sana bella ebbrezza, si respira.
Nella sfilata spettacolare degli atleti sulla Senna, in rigoroso ordine alfabetico francese, la nostra è la numero 91. I moti ondosi, nel ritmo della passerella unica nella storia delle Olimpiadi, aumentano e aumenta anche l’acqua dall’alto, quella pioggia insistente che ha un po’ rovinato la grandeur estetica e architettonica e scenografica voluta da Macron.
Alla nostra Arianna Errigo, co-alfiere della squadra, star della scherma, si sciolgono in un lampo trucco e parrucco ma non la felicità di un momento che per forza di cose rimarrà unico. Lei e Tamberi, funambolico capitano dell’atletica, salgono più in alto di tutti per sventolare la nostra bandiera e gridare “Italia Italia”, ma nel caos del battello ebbro Tamberi perde la fede nuziale nel fiume.
Quasi subito escono le agenzie, ma i colleghi della pallanuoto consolano il campione già preoccupato dal rimprovero della giovane moglie abbracciata in mondovisione all’Olimpico di Roma: perso un oro ne troverai un altro. Geniale.
In un celebre racconto di Maupassant “Sur l’eau”, sull’acqua, protagonista semantica della serata, un gruppo di nuotatori consola una prostituita che ha appena perso il figlio di “uno di loro “ dicendole: te ne faremo fare un altro .
Letteratura a parte, la politica non esce di scena al di là della retorica dello sport olimpico come inclusione e superamento dei conflitti. Nella stessa barca degli azzurri, sotto, ci sono gli israeliani, coperti di buuu dalla folla sui bordi della Senna. Ricordate le bandiere di Israele bruciate durante le manifestazioni pro-Gaza e i sospetti sull’ antisemitismo sempre vivo in Francia? Intanto, sospeso tra politica e sport, il nostro super attivo Mattarella si è conquistato già la propria medaglia, quella simbolica di essere al momento giusto nel posto giusto nel modo giusto. Anche sotto la pioggia, anche con un telo di cellofan per proteggersi dall’acqua, la grande dea unificatrice di questa serata formidabile.