“Eccomi qui, sono tornata al lavoro, chiamate tutte le unità.” Con questo incipit sarcastico, rivolto soprattutto ai giornalisti che avevano polemizzato sulle mancate informazioni sui suoi spostamenti, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto ufficialmente la stagione autunnale della politica. Il medium scelto, ancora una volta, sono i social: video diretto, disintermediazione, volto abbronzato e rilassato ma tono tutt’altro che pacifico.
“La mia una estate difficile?” Si chiede la premier sempre polemizzando con le decine di articoli che raccontavano un cerchio magico in subbuglio, una sorella, Arianna, vittima di complotti, una masseria troppo costosa, summit con alleati troppo bizzosi. La Meloni ha negato tutto questo dicendo, stoccata felice bisogna dire, che le estati difficili sono altre, soprattutto quelle degli italiani che non se le sono potute permettere. Per loro soprattutto ricomincerà a lavorare, con più forza e dedizione grazie al riposo pugliese.
Fine delle trasmissioni a reti unificate, anzi, modernamente, a Rete unica. Ma il bello della democrazia – di cui noi godiamo appieno, è bene ricordarlo, nonostante tutto – è che poi ognuno si spertica nelle analisi e nelle interpretazioni che vuole. C’è chi applaude e chi cerca il pelo nell’uovo: visto quella smorfia inconscia, quella durezza dello sguardo, insomma non è una Meloni serena. Eccetera, eccetera.
A me sembra che, per questo video, bisogna applicare ciò che dicevano i mie maestri di critica letteraria all’Università: abituatevi a leggere i testi, non sopra o sotto le righe, ma solo le righe vere e proprie. Geniale. Oltre le righe basta sfogliare i giornali per capire che non sarà certo una passeggiata, questo autunno sociale e politico…