L’Italia sarà di nuovo protagonista al Fancy Food Show di New York

Il Bel Paese sarà Country Partner anche dell'edizione estiva, dopo aver presenziato nello stesso ruolo in quella invernale: è il primo Paese a fare la doppietta nella storia della fiera

Nel panorama delle fiere internazionali dedicate al cibo, poche occasioni hanno il valore simbolico e commerciale del Summer Fancy Food Show di New York. E se il 2025 segna un ritorno in grande stile per molti espositori, per l’Italia assume i contorni di un consolidamento. Per la prima volta, infatti, il nostro Paese sarà Country Partner sia dell’edizione invernale che di quella estiva: una doppietta mai realizzata prima.

Siamo onorati di avere l’Italia come Paese Partner per entrambe le edizioni, invernale ed estiva, del nostro show di quest’anno: è la prima volta che accade!

Bill Lynch, Presidente di SFA

A sottolineare questa centralità, numeri imponenti. Con 320 aziende, 350 stand e oltre 3.500 metri quadrati di superficie, il Padiglione Italia non è solo il più grande dell’intera fiera, ma anche quello più ricco di presenze territoriali.

L’evento, organizzato dalla Specialty Food Association e curato per l’Italia da Universal Marketing, diventa dunque una vera e propria piattaforma relazionale dove si costruiscono accordi commerciali e si raccontano identità. La presenza, quest’anno, di Regioni come Lazio, Sardegna e Marche – assenti da tempo – affianca quella di territori storicamente attivi come Sicilia, Calabria, Campania, Piemonte e Liguria. Una rappresentazione quasi corale dell’Italia alimentare, che si propone di mettere in mostra la varietà della produzione nazionale, dalle specialità artigianali ai brand più strutturati.

Il Summer Fancy Food Show è da anni un’occasione straordinaria per raccontare l’Italia attraverso le sue eccellenze agroalimentari

Erica Di Giovancarlo Direttrice dell’Agenzia ICE di New York e Coordinatore della rete USA

Il mercato statunitense continua a essere uno dei più recettivi nei confronti del Made in Italy, soprattutto in campo agroalimentare. I dati del primo trimestre 2025 confermano un aumento dell’export italiano di vino verso gli USA del 16,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, oltre a una crescita significativa per le carni lavorate. Ma a impressionare è soprattutto il dominio assoluto in categorie chiave come pasta, conserve di pomodoro, riso, acque minerali, aceto e formaggi. È una leadership costruita nel tempo, a partire dalla seconda metà del Novecento, quando i prodotti italiani iniziarono a penetrare nel mercato americano non solo attraverso la ristorazione etnica, ma anche tramite la grande distribuzione.

A rendere ancora più strategica la partecipazione italiana è la presenza dell’ICE – Italian Trade Agency, che attraverso la ICE Lounge e il supporto diretto agli operatori contribuisce a rafforzare l’efficacia promozionale della missione italiana. L’agenzia è parte di un sistema che lavora per valorizzare la qualità e l’originalità dei prodotti italiani, favorendo l’incontro tra produttori e buyer internazionali, assumendo un po’ un ruolo di regia: costruisce occasioni di dialogo, sostiene le piccole imprese e orienta la narrazione del Made in Italy.

Oltre agli stand e alle esposizioni, il Fancy Food Show è anche spettacolo. Gli show cooking dei volti noti di Giallo Zafferano, le degustazioni tematiche e la scenografia completamente ripensata del Padiglione Italia puntano a coinvolgere anche il visitatore occasionale, quello che non è lì solo per stipulare contratti ma per vivere un’esperienza. Il cibo viene così restituito alla sua dimensione sensoriale e culturale, diventando strumento di racconto e di riconoscimento. In un’epoca in cui l’origine e la storia dei prodotti diventano parte del loro valore commerciale, l’approccio italiano – fatto di territorio, artigianato e innovazione – sembra rispondere perfettamente alle attese.

Dietro la macchina organizzativa c’è il lavoro trentennale di Donato Cinelli e del team di Universal Marketing, che nel tempo hanno costruito una presenza stabile e riconoscibile dell’Italia nei principali eventi di settore negli Stati Uniti. La forza di questo progetto sta anche nella capacità di unire realtà produttive molto diverse – piccole aziende familiari, consorzi, grandi marchi – sotto un’unica cornice coerente. Il risultato non è soltanto un’esposizione imponente, ma un vero ecosistema. Uno spazio in cui il cibo italiano non è semplicemente venduto, ma raccontato come parte di un’identità più ampia.

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