Fancy Food Show 2025: Bilena Settepani e l’innovazione nel settore alimentare

Siamo al padiglione italiano della Winter Edition del Fancy Food Show 2025 a Las Vegas, dove l’Italia è Country Partner dell’evento. Sono centinaia gli stand a disposizione delle aziende italiane che celebrano e promuovono la cultura gastronomica made in Italy. Qui abbiamo avuto il privilegio di intervistare Bilena Settepani, una delle chef di pasticceria più rinomate e talentuose di New York. Parte della storica Settepani Bakery di Brooklyn, che unisce l’anima italiana e quella americana, la chef ci ha raccontato la sua esperienza e il suo legame profondo con la tradizione culinaria italiana, evidenziando l’importanza della qualità degli ingredienti e dell’innovazione in un settore sempre più competitivo e, soprattutto, dominato dagli uomini.

Come sono andati questi primi giorni del Fancy Food Show?

È stato molto bello. È sempre un piacere conoscere nuovi chef, soprattutto perché ho sempre lavorato in un ambiente dominato da uomini. Avere l’opportunità di collaborare con altre donne è prezioso; ci capiamo e possiamo imparare l’una dall’altra.

Puoi raccontarci brevemente la storia della tua famiglia e del tuo legame con la cucina italiana?

Mia madre è dell’Etiopia e mio padre è siciliano, nato a Ventimiglia di Sicilia. Negli anni ’70, è venuto in America e ha iniziato a lavorare in una pasticceria. Ha sempre voluto che io avessi un’istruzione, così ha studiato a NYU e ha comprato una pasticceria storica nel West Village, dove hanno iniziato a fare pane e focacce italiane. La nostra pasticceria è cresciuta molto e abbiamo sempre cercato di portare la tradizione italiana con innovazione.

Qual è la chiave per bilanciare autenticità e innovazione nella tua cucina?

Lavoro a fianco a mio padre e con un gruppo di pasticceri. Viviamo a New York e i nostri clienti sono principalmente italo-americani. Cerchiamo di offrire prodotti classici italiani, come cornetti e dolci americani come i chocolate chip cookies. Utilizziamo sempre ingredienti di alta qualità e facciamo speciali per attrarre nuovi clienti.

Senti una responsabilità speciale come ambasciatrice della cucina italiana per le nuove generazioni?

Sì, spiego sempre l’importanza dei nostri prodotti, come il panettone artigianale. È fondamentale raccontare la storia dietro ai nostri dolci, perché i clienti non tornano solo per il sapore, ma anche per la tradizione che rappresentano.

Hai affrontato sfide nel tuo percorso, specialmente in un settore dominato dagli uomini?

Certo, i miei genitori mi hanno sempre spinto a intraprendere altre strade, ma quando ho iniziato a lavorare in pasticceria ho scoperto di poter fare tutto ciò che un uomo può fare. È bello vedere altre donne emergere in questo settore e realizzare cose straordinarie.

Cosa state facendo per la sostenibilità nel vostro lavoro?

Stiamo cercando di essere più sostenibili, utilizzando imballaggi riciclati e cercando di ridurre gli sprechi. Ad esempio, utilizziamo il pane vecchio per fare pangrattato e per altre preparazioni come la panzanella.

Se dovessi cucinare un solo piatto che racconti la tua storia, quale sceglieresti?

Farei una cassata siciliana a modo mio, utilizzando panettone invece di pan di Spagna, con crema di ricotta e marzapane. Questo dolce rappresenta le mie origini siciliane e il riutilizzo degli ingredienti.

Un sentito ringraziamento all’Italian Trade Agency, alla Specialty Food Association e a Universal Marketing per averci ospitato in questo prestigioso evento.

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Davide Ippolito

Davide Ippolito, nato a Napoli, vive a New York. è un esperto di Reputazione, editore e autore per Amazon Prime Video. Fondatore de ilNewyorkese e Reputation Review e Direttore scientifico dell’Italian American Reputation Lab, offre consulenza per organizzazioni come NIAF , Confindustria e Federmanager. È opinionista per La7 sulle tematiche che gravitano attorno alla Reputazione e agli Stati Uniti. Nel 2023 è uscito il libro “Against Stereotypes. The real Reputation of Italian American” e ha pubblicato 4 libri sulla Reputazione e due saggi distribuiti da Mondadori. Ha svolto incarichi di docenza per l’Università di Roma La Sapienza, Emory University di Atlanta e società di formazione manageriale.

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