X scende del 71% da quando è sotto il controllo di Musk

Nell’ottobre del 2022, Elon Musk fece un colpo di scena acquistando Twitter per 44 miliardi di dollari, successivamente ribattezzato “X” nel mese di luglio successivo. Da allora, molte vicende si sono susseguite, portando a significative trasformazioni e controversie.

Oggi, un nuovo capitolo si apre nella complessa narrazione di X. Il fondo d’investimento Fidelity lancia un allarme, affermando che da quando l’eccentrico miliardario ha acquisito il social network, il suo valore è sceso del 71%. Fidelity, che possiede una quota in X Holdings, sostiene che il valore delle sue azioni è diminuito del 71,5% dall’acquisto effettuato da Musk. Attualmente, secondo Fidelity, il valore della piattaforma si aggira intorno a 12,5 miliardi di dollari. X, interrogata dai media internazionali sulla perdita di valore, non ha ancora rilasciato commenti in merito.

Le segnalazioni negative non hanno tardato a manifestarsi fin dai primi giorni dopo l’acquisizione di Musk. Da allora, la piattaforma ha registrato una diminuzione sotto vari aspetti: meno utenti, riduzione di personale e una perdita significativa di reputazione, tanto che X è oggi considerato da molti come un veicolo di disinformazione.

Inizialmente, l’intenzione di Musk era di trasformare il social in uno spazio aperto dove la libertà di espressione avrebbe prevalso. Tuttavia, la realtà ha dimostrato il contrario, con una crescente diffusione di notizie false incoraggiata da questa politica. Lo stesso Musk ha utilizzato la piattaforma per diffondere disinformazione, battute sessiste e teorie del complotto, allontanando molti investitori.

Nonostante l’assunzione di Linda Yaccarino, ex dirigente della NBC, come amministratore delegato nel tentativo di ristabilire la fiducia degli inserzionisti, i risultati non sono stati positivi. Inizialmente, Musk sperava di compensare la diminuzione degli introiti pubblicitari con gli abbonamenti, ma questa strategia non ha avuto successo.

Nonostante le sfide, il CEO di Tesla rimane fiducioso nelle sue strategie, affermando che l’azienda potrebbe tornare in attivo già nel 2024.

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