«Non avevamo mai visto condizioni così perfette». Lo ricorda così, quel giorno del 7 febbraio 1996, il primo ufficiale Tim Orchard, che accompagnava il comandante e pilota Leslie Scott. Assieme all’ingegnere di volo Rick Eades, tutti e tre erano sul Concorde della British Airways, matricola G-BOAD, che stabilì il record assoluto della tratta aerea tra New York e Londra, il più veloce mai effettuato su un volo di linea transatlantico. Quel tempo, da allora, non è mai stato battuto.
Era una giornata particolarmente favorevole, quel 7 febbraio. L’aereo decollò dal JFK di New York con a bordo 100 passeggeri, inconsapevoli di partecipare a qualcosa di storico. Neppure gli assistenti di volo sapevano che l’equipaggio aveva programmato di provare il record: solo pochi responsabili della compagnia e i piloti erano informati. Questi ultimi erano stati scelti proprio perché avevano molta esperienza sul Concorde, l’aereo che aveva già rivoluzionato il trasporto aereo permettendo di volare da un continente all’altro in tempi dimezzati rispetto ai voli tradizionali.
Il Concorde era infatti già noto per la sua rapidità: viaggiava a Mach 2, cioè due volte la velocità del suono, circa 2.180 chilometri orari. Ma quel giorno ebbe anche un aiuto eccezionale: un vento in coda, il jet stream, che soffiava a oltre 280 chilometri all’ora, quasi come se qualcuno avesse dato all’aereo una spinta extra verso Londra. Nonostante la velocità straordinaria, la traversata si svolse senza particolari difficoltà. I passeggeri si accorsero semplicemente che il volo era stato più breve del solito, ma senza percepire nulla di anomalo.
Arrivati a Heathrow, il personale di terra accolse i piloti e l’equipaggio con entusiasmo: avevano appena realizzato un record destinato a rimanere imbattuto. Il Concorde era già celebre, simbolo di un modo di volare più lussuoso e molto più veloce, ma quel giorno aggiunse un altro tassello alla propria leggenda.
In effetti, nessun altro volo commerciale è riuscito ad avvicinare quel risultato. Un volo normale da New York a Londra impiega, oggi, mediamente tra le sei e le sette ore. Anche nei giorni di vento favorevole, gli aerei subsonici non riescono mai a dimezzare davvero i tempi.
Il Concorde venne ritirato dal servizio nel 2003, soprattutto per ragioni economiche e ambientali: era costoso, rumoroso e consumava tantissimo carburante. Da allora, molti hanno parlato di nuovi progetti per voli supersonici, ma niente ha ancora preso concretamente il suo posto.
Chi vuole vederlo oggi può visitare proprio l’esemplare del record, G-BOAD, al museo Intrepid Sea, Air & Space Museum, sulla riva occidentale di Manhattan. È parcheggiato lì, immobile e silenzioso, ma ancora capace di impressionare chi lo osserva da vicino, ricordando quando attraversava l’Atlantico in meno di tre ore.