L’unica Italia che continua a espandersi è quella che vive fuori dai confini nazionali. A raccontarla, da vent’anni, è il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, giunto nel 2025 alla sua ventesima edizione. La presentazione del nuovo volume si è svolta a Roma, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, in un evento partecipato e ricco di spunti, coordinato con competenza dalla sociologa Delfina Licata, curatrice del dossier.
Un incontro di voci e visioni. L’appuntamento ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo politico, tra cui l’On. Christian Di Sanzo Deputato eletto nel Collegio Nord e Centro America, Fabio Porta Deputato della Repubblica italiana, eletto nella Ripartizione America Meridionale, esponenti del mondo religioso e associativo, tra cui una folta delegazione della CIM – Confederazione Italiani nel Mondo. A rappresentare la Puglia, Roberto Pansini, attivo promotore di iniziative legate all’emigrazione e al turismo delle radici.
Durante l’incontro è stato proiettato un breve video realizzato da Paolo Pagliaro, direttore dell’Agenzia giornalistica 9 Colonne, che ha sintetizzato il percorso e l’impatto del Rapporto nel tempo.
Numeri che raccontano una trasformazione. Nel 2006, anno della prima pubblicazione, gli iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) erano circa 3 milioni. Oggi sono quasi 6,5 milioni. Se nel 2006 l’ISTAT registrava 82 mila emigranti italiani, nel 2024 il numero è raddoppiato. E mentre le nascite in Italia sono calate del 40% in vent’anni, la popolazione residente è rimasta stabile solo grazie al raddoppio dei cittadini stranieri. Questo fenomeno, definito “eccezionalismo demografico”, è stato anticipato e analizzato con lucidità dal Rapporto Migrantes, che ha saputo cogliere la natura nuova e complessa delle migrazioni contemporanee.
Dal 2006 a oggi, 1 milione e 650 mila persone hanno lasciato l’Italia, ma meno della metà è tornata. A partire non sono solo cittadini italiani, ma anche i cosiddetti “nuovi italiani”, mentre molti migranti stranieri vedono l’Italia come una tappa intermedia verso altri Paesi. Delfina Licata ha sottolineato come la vera sfida non sia arrestare la mobilità, ma rendere l’Italia un luogo desiderabile dove vivere e costruire il proprio futuro.
Le cause della partenza. Il Rapporto evidenzia che l’emigrazione italiana attuale è spesso una risposta a problemi strutturali: precarietà lavorativa, servizi carenti, scarsa valorizzazione del talento. Non si tratta solo di una “fuga dei cervelli”, ma di una ricerca di opportunità e dignità.
A vent’anni dalla sua nascita, il Rapporto Italiani nel Mondo si conferma uno strumento fondamentale per comprendere le dinamiche migratorie e per riflettere sul ruolo dell’Italia nel mondo. Un’Italia che cresce, sì, ma spesso lo fa altrove.




