È morto Ace Frehley, chitarrista dei Kiss

Il chitarrista “Spaceman” lascia un’eredità cruciale nella genesi del rock da stadio, emblema di un’era che ridefinì il rapporto tra musica e spettacolo

Ace Frehley, chitarrista statunitense e membro fondatore dei Kiss, è morto a 74 anni. La famiglia ha confermato la notizia con un comunicato diffuso nella serata di giovedì. A fine settembre Frehley aveva cancellato un concerto a causa di una caduta nella sua abitazione di Morristown, nel New Jersey, che aveva comportato un ricovero ospedaliero. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulle cause della morte.

Nato a New York nel 1951, Paul Daniel “Ace” Frehley iniziò a suonare la chitarra da adolescente, influenzato da gruppi come i Rolling Stones e gli Who. Dopo alcune esperienze con band locali, nel 1972 rispose a un annuncio pubblicato da Paul Stanley e Gene Simmons, che cercavano un chitarrista per un nuovo progetto musicale. Da quell’incontro nacquero i Kiss, una delle formazioni rock più riconoscibili e di successo degli anni Settanta.

Frehley contribuì a definire l’immagine e il suono della band. Il trucco bianco e argentato con cui compariva sul palco, ispirato a un personaggio spaziale, divenne uno dei simboli dei Kiss. Il suo stile chitarristico, basato su riff melodici e assoli brevi ma molto efficaci, diede forma a brani diventati classici del rock come Detroit Rock City, Shock Me e Cold Gin.

Durante la prima fase della carriera, i Kiss pubblicarono undici album in dieci anni, imponendosi come uno dei gruppi più popolari negli Stati Uniti. La loro combinazione di teatralità, pirotecnica e hard rock influenzò molte band successive e contribuì alla nascita del cosiddetto “arena rock”, il formato dei grandi concerti spettacolari che avrebbe dominato il decennio successivo.

Nel 1978, mentre il gruppo attraversava un periodo di tensione interna, i quattro membri pubblicarono ciascuno un album solista. Quello di Frehley fu il più apprezzato dalla critica e il più venduto, trainato dal singolo New York Groove, una reinterpretazione del brano scritto da Russ Ballard. Il successo personale alimentò tuttavia i contrasti con Stanley e Simmons, portandolo a lasciare la band nel 1982.

Negli anni successivi Frehley formò un nuovo gruppo, i Frehley’s Comet, con cui pubblicò diversi album e intraprese tournée in Nord America. Pur senza raggiungere la notorietà dei Kiss, mantenne una solida base di fan e continuò a collaborare con altri musicisti della scena hard rock.

Nel 1996 partecipò alla reunion della formazione originale dei Kiss, che intraprese un tour mondiale e pubblicò nuovi dischi. L’esperienza si interruppe nel 2002, quando Frehley decise di lasciare nuovamente il gruppo, ritenendo concluso il proprio percorso con la band. Negli ultimi anni aveva continuato a suonare come solista, pubblicando album e partecipando a festival dedicati al rock classico.

Ace Frehley è considerato uno dei chitarristi più influenti della sua generazione. Riviste come Guitar World lo hanno spesso inserito tra i migliori strumentisti del rock, citandone il ruolo nel rendere la chitarra uno strumento di spettacolo oltre che musicale. Il suo contributo rimane strettamente legato all’identità dei Kiss, che trasformarono il rock in un linguaggio visivo e popolare capace di attraversare decenni e generazioni.

Immagine di Francesco Caroli

Francesco Caroli

Francesco Caroli, nato a Taranto, ha iniziato a scrivere di musica e cultura per blog e testate online nel 2017. È autore per le riviste cartacee musicali L'Olifante e SMMAG! e caporedattore per IlNewyorkese. Nel 2023 ha pubblicato il saggio "Il mutamento delle subculture, dai teddy boy alla scena trap" per la casa editrice milanese Meltemi.

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