Ci è venuta a trovare al nostro box al Padiglione Italia del Summer Fancy Food 2025, Maddalena Pistillo, founder di Authentica per raccontarci la sua esperienza qui, non di espositrice ma presente per incontrare aziende e partner.
Quanto è importante per Authentica sfruttare delle occasioni così importanti per il made in Italy come il Fancy Food, per aggiornarti sulle strategie, sulle nuove tendenze del mercato?
Per me il Fancy Food ha un’energia particolare. Essere qui al Padiglione Italia è un’emozione, perché poi comunque per chi vive negli Stati Uniti è un modo per sentirsi a casa e quindi si sta sempre bene, è sempre divertente. Partecipare è importante perché come prima cosa mi da l’opportunità di incontrare le aziende con cui sono già partner. È un bel modo per rivedersi, riparlarsi e passare anche del tempo insieme, capire bene quali sono le strategie da intraprendere e se c’è da aggiustare il tiro, come continuare, viste anche tutte le difficoltà che in questo momento stiamo tutti vivendo.
Poi, è importante anche per l’opportunità di incontrare delle nuove aziende con cui esplorare delle opportunità di collaborazione. Quello che a me piace fare è capire che personalità ha l’azienda, fondamentale per focalizzarci sull’autenticità, non solo del prodotto, del servizio, ma delle persone. Il nostro obiettivo è comunicare al meglio la personalità dell’azienda al consumatore americano, infatti, la human relationship, la connessione umana tra l’azienda e il consumatore, secondo me è proprio quello che fa la differenza.
Quali sono le caratteristiche che voi cercate nei brand che vorreste rappresentare sul territorio americano, quali sono i valori che avete in mente e che possono essere secondo voi parte di una strategia vincente?
L’unicità è sempre una carta vincente, però sappiamo anche che ci sono tantissime aziende ottime per uno stesso prodotto, quanti vini buoni ci sono della stessa regione, quanti formaggi… L’offerta è vasta, secondo me l’importante è capire se c’è quella nicchia su cui puntare per poter emergere. L’azienda che decide di investire su qualcosa che faccia emergere un’innovazione reale, pensando out of the box, quella sicuramente è l’azienda che fa per noi.
Quali sono i segnali di evoluzione del gusto di cambiamento che avete percepito girando in questi giorni tra tutti gli stand – se ce ne sono stati – e come eventualmente questi elementi si integrano nell’attività di scouting che state mettendo in atto?
Secondo me c’è ancora molto lavoro da fare, non tanto sul prodotto, quanto sull’approccio che dobbiamo avere verso il potenziale cliente, distributore. Dobbiamo cercare di costruire delle relazioni forti. Le sinergie – anche con industrie che non sono principalmente legate al food, ma magari ci collaborano – permettono di arrivare in maniera più diretta e concisa al cliente.
È necessario creare delle relazioni forti e investire in queste relazioni. Sì, puoi trovare un distributore durante la fiera, però bisogna partire con il concetto che dovrai tornare più spesso. È importante che quando si decide di andare all’estero e cercare di espandersi, specialmente negli Stati Uniti, bisogna avere pazienza, budget e presenza, quindi esserci e investire nelle relazioni.
Autentica è nata appositamente per questo…
Sì, per essere il volto di alcune aziende e quindi raccontarle. Per farlo bene i primi a crederci siamo noi che poi facciamo tutto per potenziare il brand positioning, lo storytelling, e proprio per rappresentare al meglio l’azienda nel mercato statunitense, anche creare delle sinergie, cercare delle collaborazioni che permettano al brand di posizionarsi con sempre più forza.