Un momento di grande significato spirituale e politico si è vissuto questa mattina in Vaticano, segnando un punto di svolta nel cammino di dialogo tra la Chiesa cattolica e quella anglicana. I sovrani britannici, re Carlo III e la regina Camilla, hanno partecipato a una preghiera ecumenica nella Cappella Sistina, un evento che, per la prima volta in oltre 500 anni, ha visto insieme rappresentanti di queste due grandi realtà cristiane.
Il contesto della visita e le anticipazioni
L’incontro, avvenuto alle ore 10.50, ha avuto inizio con l’ingresso solenne dei sovrani nel Palazzo Apostolico, accolti dalle guardie svizzere e dall’inno nazionale inglese, God Save the King. Prima dell’assemblea liturgica, il re e la regina hanno avuto un colloquio privato con Papa Leone XIV nella Sala Regia, momento che ha rafforzato i legami di amicizia tra le parti. Successivamente, Camilla ha visitato la Cappella Paolina, mentre Carlo si è intrattenuto con il cardinale Pietro Parolin e il segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, affrontando temi di stretta attualità come l’ambiente, la povertà e la pace.
Il valore simbolico della preghiera ecumenica
Alle 12.20, ha avuto inizio la liturgia, un momento di profonda condivisione spirituale che ha visto la partecipazione di cori provenienti dalla Cappella Reale di St James’s Palace, dal castello di Windsor e dalla Cappella Musicale Pontificia Sistina. La celebrazione si è svolta in latino e in inglese, con un testo introdotto dall’Inno di Sant’Ambrogio, tradotto in inglese da San John Henry Newman, figura centrale del cattolicesimo inglese e prossimo dottore della Chiesa. La scelta di Newman, convertitosi all’ortodossia cattolica e canonizzato nel 2019, sottolinea l’importanza del dialogo tra le due confessioni cristiane.
Le letture, tra cui il Salmo 8 e il Salmo 64, hanno avuto come filo conduttore la speranza e la lode alla grandezza di Dio Creatore. Prima della conclusione, si è eseguito l’Inno If ye love me di Thomas Tallis, compositore e gentiluomo della Cappella Reale, che ha scritto musica sia per la liturgia romana che per il Libro della Preghiera Comune inglese. La preghiera si è conclusa con una colletta condivisa, pronunciata dal Papa e dall’arcivescovo di York, simbolo di un’unità possibile tra le Chiese.
Simboli e impegni condivisi
L’evento ha rappresentato non solo un momento di preghiera, ma anche di impegni concreti. Lo scambio di due esemplari di orchidea Cymbidium tra il Papa e il re ha simboleggiato la comune responsabilità di tutelare il Creato, un tema che Leone XIV ha voluto rilanciare con forza, in continuità con l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. La pianta, simbolo di resilienza e speranza, ha sottolineato la volontà di costruire un futuro sostenibile in armonia con la natura.
Nel pomeriggio, il Papa e i sovrani hanno partecipato a un incontro sulla sostenibilità ambientale, introdotto da suor Alessandra Smerilli, che ha evidenziato l’impegno condiviso per la cura della “casa comune”. La giornata si concluderà con una visita alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove re Carlo riceverà il titolo di Royal Confrater di san Paolo, un riconoscimento che rafforza i legami storici tra la Corona britannica e la Chiesa di Roma, e che porta con sé il messaggio di unità “Ut unum sint” – “Che siano uno”.




