Donald Trump ha voluto dare il massimo risalto al Mondiale di calcio del 2026, che gli Stati Uniti ospiteranno insieme a Canada e Messico. Venerdì, nello Studio Ovale della Casa Bianca, accanto al presidente della FIFA Gianni Infantino, il capo della Casa Bianca ha annunciato che il sorteggio ufficiale della fase a gironi si terrà il 5 dicembre al Kennedy Center di Washington, ribattezzato per l’occasione “Trump-Kennedy Center”.
“È un grande onore – ha detto Trump – portare questo evento straordinario nel cuore della capitale. Sarà la più grande manifestazione sportiva della storia: ogni partita sarà come un Super Bowl”. Le stime diffuse dalla Casa Bianca parlano di un impatto economico da 30 miliardi di dollari e di circa 6 milioni di tifosi attesi nelle 16 città nordamericane coinvolte.
“Posso tenere la Coppa? Starebbe molto bene su quella parete…”
A sottolineare il clima di celebrazione, Infantino ha consegnato a Trump il primo biglietto per la finale che si giocherà a New York e lo ha invitato a “toccare” la Coppa del Mondo, un privilegio solitamente riservato solo ai vincitori del torneo, al presidente della FIFA e al capo di Stato della nazione campione. “Di solito non accade – ha spiegato Infantino – ma visto che lei è un vincitore, la può toccare”. Trump, sorridendo, ha risposto: “Posso tenerla? Starebbe bene su quella parete”.
L’incontro si è trasformato in una passerella politica e simbolica, con il presidente americano che ha ricordato i suoi sforzi per legare la Casa Bianca al Mondiale: dalla presenza alla finale del Club World Cup alla promozione del Kennedy Center come polo delle celebrazioni sportive e culturali.
“Putin vorrebbe moltissimo esserci…”
Non sono mancate le battute sul contesto geopolitico. Trump ha raccontato che Vladimir Putin, durante il recente incontro in Alaska, gli avrebbe confidato il desiderio di assistere al torneo. “Vorrebbe moltissimo esserci – ha detto – ma dipenderà dal cammino dei negoziati di pace con l’Ucraina”.
Il Mondiale del 2026 sarà il primo con 48 squadre e 104 partite, un formato inedito che renderà l’evento ancora più imponente. E il prologo, con Trump e Infantino insieme nello Studio Ovale, ha già dato un assaggio del peso politico e mediatico che la Coppa avrà negli Stati Uniti.