È stata una scena di forte impatto quella di giovedì: Luigi Mangione, accusato di omicidio e terrorismo, è stato scortato fuori da un eliporto con le mani ammanettate e una tuta arancione, circondato da agenti armati. Ad attirare l’attenzione, però, non è stata solo l’eccezionale sicurezza schierata, ma la presenza inaspettata del sindaco Eric Adams. Vestito di blu e con un’espressione severa, Adams ha deciso di partecipare personalmente alla scena, una scelta inusuale per un primo cittadino.
Adams ha dichiarato di voler stare in prima linea in un momento così delicato per la città, traumatizzata dall’assassinio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, freddato su un marciapiede di Manhattan. “Volevo guardarlo negli occhi e dirgli che ha compiuto un atto terroristico nella mia città,” ha detto il sindaco in un’intervista televisiva. Ma questa mossa, che alcuni interpretano come una dimostrazione di fermezza, ha suscitato anche numerose critiche.
Secondo alcuni esperti legali e rappresentanti politici, la decisione di Adams di presenziare alla passerella è stata un atto di autopromozione, utile più a distrarre l’attenzione dalle sue recenti difficoltà politiche che a mandare un messaggio forte contro la criminalità. Il sindaco, infatti, è coinvolto in un’indagine federale per corruzione e dovrà affrontare un processo il prossimo aprile – paradossalmente, davanti lo stesso giudice di Mangione.
La presenza massiccia di agenti è stata criticata anche da membri del Consiglio comunale, come Robert Holden, che ha definito il dispiegamento una scena da film di supereroi. Non meno pungente, Justin Brannan ha sottolineato che i costi dell’operazione avrebbero potuto finanziare una biblioteca per un anno intero. Intanto, Jim Walden, avversario politico di Adams, ha dichiarato che le passerelle pubbliche compromettono il giusto processo e servono solo a influenzare i potenziali giurati.
Nonostante le polemiche, Adams ha difeso la sua scelta: “Critici e oppositori possono dire ciò che vogliono, ma il mio messaggio è chiaro: violenza e odio non hanno posto a New York,” ha ribadito attraverso la sua portavoce.