Meta, il colosso tecnologico di proprietà di Mark Zuckerberg, ha confermato di aver donato 1 milione di dollari al fondo inaugurale del Presidente eletto Donald J. Trump. La notizia, riportata inizialmente dal Wall Street Journal, segna un cambio di rotta per l’amministratore delegato della società, che sembra intenzionato a ricucire i rapporti con l’ex presidente, a lungo incrinati dopo gli eventi che segnarono la fine del mandato di Trump.
La donazione arriva poche settimane dopo un incontro privato tra Zuckerberg e Trump a Mar-a-Lago, residenza dell’ex presidente in Florida. Durante l’incontro, descritto come cordiale, Zuckerberg avrebbe espresso le sue congratulazioni per il ritorno politico di Trump. Fonti vicine al CEO di Meta riportano che la visita è proseguita anche con una cena insieme a Marco Rubio, scelto da Trump come futuro Segretario di Stato, segno evidente di un tentativo di Meta di riallacciare rapporti diretti con i vertici della nuova amministrazione.
Questa mossa non è isolata, ma si inserisce in una strategia più ampia adottata da Meta e da altri giganti tecnologici per rafforzare legami con Trump, anche attraverso gesti di distensione. Zuckerberg, Tim Cook di Apple e Sundar Pichai di Google avevano già intrapreso iniziative simili nel periodo pre-elettorale, cercando di consolidare relazioni strategiche con il candidato favorito. Tuttavia, i rapporti tra Trump e Meta erano stati tutt’altro che amichevoli negli anni passati. Trump aveva criticato duramente la società, accusandola di censurare le voci conservatrici, e Meta aveva bloccato i suoi account social dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Negli ultimi mesi, però, qualcosa è cambiato. Zuckerberg ha avuto almeno due conversazioni telefoniche con Trump, in una delle quali ha espresso solidarietà dopo l’attentato avvenuto durante un comizio estivo in Pennsylvania.
Non mancano le critiche a Zuckerberg per questa apertura verso Trump. Il CEO di Meta, in una lettera al Congresso lo scorso agosto, aveva già manifestato rammarico per alcune sue scelte politiche passate, come le donazioni per sostenere le elezioni del 2020, che secondo lui lo hanno fatto apparire troppo schierato. Nella stessa occasione, Zuckerberg aveva anche accusato l’amministrazione Biden di aver esercitato pressioni su Meta per rafforzare la censura sui contenuti legati al Covid-19, dichiarando che non avrebbe più preso iniziative che potessero minare la neutralità della sua azienda.