Le venti città americane più colpite dalle cimici dei letti nel 2025

Nella nuova classifica annuale ci sono conferme, sorprese e qualche città che da tempo non si vedeva fuori dalle prime posizioni

Per anni New York è stata associata non soltanto ai grattacieli e alla vita frenetica, ma anche a una certa fama per la presenza di parassiti nelle abitazioni e negli alberghi. Oggi, però, i dati raccontano una storia diversa: la città è uscita dalla lista delle dieci peggiori d’America per infestazioni da cimici dei letti, un risultato che non si vedeva da molto tempo. Nella nuova classifica nazionale elaborata da Orkin, azienda specializzata nella disinfestazione, New York si colloca al quindicesimo posto, con un arretramento di tredici posizioni rispetto all’anno precedente.

Il fenomeno delle cimici dei letti negli Stati Uniti non è recente. Si tratta di insetti presenti da secoli, capaci di adattarsi a diversi ambienti e di resistere a molti trattamenti. La loro diffusione ha conosciuto un aumento significativo a partire dagli anni Duemila, in parallelo con la crescita dei viaggi internazionali e con l’intensificarsi degli spostamenti interni. Alberghi, appartamenti turistici e mezzi di trasporto hanno facilitato la mobilità di questi insetti, diventati una delle preoccupazioni più comuni per chi viaggia.

A guidare la classifica per il quinto anno consecutivo c’è Chicago, seguita da Cleveland e Detroit. Le altre città nelle prime posizioni sono Los Angeles, Indianapolis e Washington. Le venti aree metropolitane più colpite secondo Orkin, sulla base dei trattamenti effettuati tra il 15 maggio 2024 e il 14 maggio 2025, sono le seguenti:

  1. Chicago
  2. Cleveland
  3. Detroit
  4. Los Angeles
  5. Indianapolis
  6. Washington, D.C.
  7. Grand Rapids, Michigan
  8. Columbus, Ohio
  9. Champaign, Illinois
  10. Milwaukee
  11. Baltimore
  12. Pittsburgh
  13. Cincinnati
  14. Denver
  15. New York
  16. Flint, Michigan
  17. Atlanta
  18. St. Louis
  19. Charleston, West Virginia
  20. Cedar Rapids, Iowa

New York non è l’unica ad avere visto un calo delle infestazioni. Anche Charlotte e Philadelphia hanno registrato miglioramenti, grazie all’introduzione di misure preventive sempre più diffuse, come i controlli sistematici dei bagagli e dei letti dopo i viaggi. Questi accorgimenti, se applicati su larga scala, contribuiscono a ridurre la presenza delle cimici in contesti urbani particolarmente esposti, dove l’alta densità abitativa e la continua circolazione di persone rendono più probabile la diffusione del problema.

Secondo gli esperti, le cimici dei letti restano comunque tra i parassiti più difficili da contrastare. Ben Hottel, entomologo di Orkin, ha spiegato che «sono insetti molto resistenti, e una volta introdotti in una casa o in una stanza d’albergo possono diventare complicati da eliminare». L’azienda consiglia ai viaggiatori di adottare alcune regole di base, come controllare i materassi, sollevare cuscini e tende, mantenere i bagagli sollevati da terra ed esaminare i propri effetti personali al rientro. È un insieme di gesti che, nel tempo, può fare la differenza tra un soggiorno tranquillo e una lunga battaglia contro un insetto vecchio di ventimila anni.

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