La giudice Erin P. Gall, membro della Corte Suprema dello Stato nella Contea di Oneida, ha rassegnato le dimissioni dopo la vicenda che l’ha vista coinvolta durante una festa di diploma nel luglio 2022, dove la giudice èn stata accusata di comportamenti razzisti e offensivi. La decisione arriva al termine di una lunga controversia che ha visto la Commissione per la Condotta Giudiziaria dello Stato raccomandare la sua rimozione formale dall’incarico. Gall, sospesa con stipendio da luglio scorso, ha annunciato che non farà ricorso contro la decisione e ha abbandonato ogni tentativo di mantenere la posizione.
L’episodio si è verificato durante una festa privata, quando la giudice avrebbe pronunciato frasi offensive nei confronti di quattro adolescenti neri, arrivati sul posto in seguito a una serie di risse scoppiate durante la serata. Secondo le ricostruzioni della commissione, Gall ha più volte invocato la sua carica, minacciando persino di sparare ai ragazzi se fossero tornati sulla proprietà per cercare una chiave dell’auto smarrita durante gli scontri. La giudice, in base a quanto catturato dalle telecamere della polizia, avrebbe detto nei confronti dei ragazzi che “non sembrano molto intelligenti” e “di certo non andranno a una scuola di business”.
La giudice, che aveva davanti a sè ancora un anno di mandato, si è difesa affermando che le sue parole sono state fraintese e che non avevano fini razzisti. Ma l’ondata di indignazione pubblica ha portato la Commissione per la Condotta Giudiziaria a considerare il comportamento incompatibile con i valori del sistema giudiziario. Nonostante le dimissioni, Gall ha chiesto che non vengano aggiunti ulteriori dettagli al caso per evitare ulteriore attenzione mediatica.
Robert H. Tembeckjian, amministratore della commissione, ha accolto con favore la decisione della giudice, affermando che il suo comportamento “riprovevole” avrebbe inevitabilmente portato alla sua rimozione formale. Secondo la Costituzione dello Stato di New York, infatti, una tale misura le avrebbe impedito di ricoprire qualsiasi incarico giudiziario in futuro. La vicenda ha anche avuto ripercussioni personali: Gall ha dichiarato che la sua famiglia ha ricevuto numerose minacce di morte, spingendola ad assumere una scorta di sicurezza 24 ore su 24.