Martedì scorso, il Safety Net Project dell’Urban Justice Center ha presentato una causa federale contro il Comune di New York, sostenendo che le frequenti operazioni di sgombero a danno dei senzatetto violino i diritti costituzionali di migliaia di persone senza dimora, privandole dei loro effetti personali senza preavviso e senza possibilità di recupero. Il gruppo di avvocati e i querelanti chiedono il riconoscimento della causa come azione collettiva, denunciando che gli oggetti personali, compresi documenti e medicinali, vengano spesso gettati come spazzatura.
Le cosiddette “sweeps” — operazioni di pulizia — sono parte del piano del sindaco Eric Adams per eliminare il fenomeno dei senzatetto dalle strade e trasferire le persone nei rifugi cittadini. Dall’inizio del suo mandato nel 2022, la città ha condotto più di 10.000 sgomberi, ma i dati recenti dimostrano che il problema non è diminuito: secondo le statistiche, il numero di senzatetto conosciuti dai team di assistenza è aumentato dell’84%. Un’indagine del revisore dei conti ha rilevato che solo 90 persone tra più di 2.000 sgomberate hanno accettato di restare in un rifugio per più di una notte.
Al centro del dibattito c’è la politica di pulizia del Comune, che, secondo la causa, dovrebbe garantire la conservazione di determinati beni confiscati per 90 giorni, emettendo un voucher per il recupero. Tuttavia, i querelanti denunciano che questo avviene raramente e che gli sgomberi spesso portano alla distruzione di oggetti di grande valore affettivo e utilità pratica. Fece scalpore il caso di Damian Voorhees, senzatetto da sei anni: in un video si vede un agente confiscare un rimorchio da bici da lui appena riparato per 4.000 dollari, destinandolo alla distruzione come “rifiuto”.
Le politiche di sgombero per i senzatetto non sono un tema esclusivo di New York; casi simili stanno emergendo in altre città statunitensi, con cause legali per presunte violazioni dei diritti civili. Ad esempio, Phoenix e San Francisco sono state costrette a rivedere le loro procedure. Recentemente, infatti, una sentenza federale ha stabilito che le città devono consentire alle persone di recuperare i loro beni confiscati durante gli sgomberi.
Il Comune ha respinto le accuse, con il portavoce William Fowler che ha difeso l’approccio dell’amministrazione Adams. Secondo Fowler, oltre 2.000 senzatetto sono stati trasferiti in abitazioni permanenti grazie agli investimenti in personale e assistenza. Il Safety Net Project, invece, insiste sul fatto che le attuali politiche non fanno altro che marginalizzare ulteriormente chi vive in strada, ostacolando l’accesso ai servizi essenziali.