Il Consolato Italiano di New York onora la memoria delle vittime delle foibe


Il 10 febbraio di ogni anno segna un momento solenne nel calendario italiano, poiché è il Giorno del Ricordo, dedicato alla memoria delle vittime delle foibe. Questi luoghi oscuri e sinistri, sparsi tra le regioni di Istria, Dalmazia e Fiume, hanno segnato un’epoca di dolore e sofferenza, a lungo trascurata dalla storia ufficiale.

È in questo contesto che il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, ha voluto esprimere il suo profondo cordoglio per le tragedie subite da coloro che, nel tumulto del 1945, furono costretti a fuggire dalle loro terre d’origine.

Le fosse delle foibe, tragici simboli di repressione e violenza, non hanno lasciato tracce visibili nel paesaggio, e persino il numero esatto delle vittime rimane avvolto nell’incertezza. Tuttavia, le stime indicano che almeno 5.000 individui trovarono la morte, mentre centinaia di migliaia furono costrette a lasciare le proprie case per sfuggire a un destino simile.

Solo nel 2004 il Parlamento italiano ha varato una legge per preservare la memoria di queste tragedie, riconoscendo finalmente l’importanza di non dimenticare il passato. Vent’anni dopo, il senatore Roberto Menia ha ribadito questo concetto, sottolineando l’imperativo morale di mantenere viva la memoria delle vittime.

Al Consolato Italiano di New York, luogo di incontro e riflessione, si sono riuniti discendenti delle vittime e figure politiche di rilievo, tra cui la senatrice Francesca La Marca e padre Ellis Tommasseo, figura di spicco delle associazioni Giuliani nel Mondo e Dalmata. È stato un momento di condivisione e commemorazione, ma anche di rinnovato impegno nel mantenere viva la memoria di ciò che è accaduto.

Padre Tommasseo ha voluto portare alla luce la storia di Norma Cossetto, una delle tante donne che trovarono la morte nelle foibe. La sua storia, tragica e commovente, rappresenta un simbolo della sofferenza inflitta a tante persone innocenti. Invitando tutti a non dimenticare il nome di Norma e la sua storia, padre Tommasseo ha lanciato un appello alla memoria e alla giustizia, affinché tragedie simili non possano mai più ripetersi.

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