Dopo due anni di pausa, Shakespeare in the Park riapre il Delacorte rinnovato

Con una nuova facciata in legno recuperato, spazi più accessibili e impianti modernizzati, l’anfiteatro di Central Park torna a ospitare spettacoli gratuiti all’aperto

Dopo quasi due anni di assenza, Shakespeare in the Park torna a Central Park con una nuova veste e un investimento da 85 milioni di dollari che ha trasformato il Delacorte Theater. L’anfiteatro, che dal 1962 ospita spettacoli gratuiti all’aperto, riapre con La dodicesima notte, segnando la fine di un’interruzione dovuta sia ai lavori sia a una pausa forzata dalla pandemia e dalle difficoltà logistiche degli ultimi anni. L’edificio, finora conosciuto più per il suo fascino dimesso che per la qualità della struttura, è stato sottoposto a un intervento mirato a migliorarne funzionalità e accessibilità, senza snaturarne il carattere popolare.

Le modifiche visibili al pubblico sono state studiate per dare maggiore dignità all’ingresso e rendere più confortevole l’esperienza degli spettatori. La facciata, ora leggermente inclinata verso l’alto e rivestita in sequoia recuperata da vecchi serbatoi d’acqua cittadini, sostituisce l’aspetto spoglio e provvisorio che caratterizzava il teatro. L’accesso è stato dotato di una copertura scenografica e la biglietteria, spesso ricordata per le condizioni scomode in cui lavorava il personale, dispone finalmente di aria condizionata. All’interno, sedili più larghi e spazi migliorati per le sedie a rotelle consentono una fruizione più inclusiva.

Il Delacorte Theater nel 2024, prima dei lavori di ristrutturazione | via Shutterstock

Molto del budget, tuttavia, è stato impiegato per rinnovare ciò che il pubblico non vede. Impianti elettrici, torri luci, palcoscenico e camerini sono stati completamente aggiornati, eliminando problemi che per anni avevano reso complicata la vita di attori e tecnici, come infiltrazioni d’acqua, spogliatoi precari e la presenza di animali selvatici sotto le gradinate. Le nuove condizioni potrebbero permettere stagioni più lunghe e una programmazione capace di accogliere migliaia di spettatori in più ogni estate.

Il Delacorte occupa una posizione particolare nel tessuto culturale di New York: un anfiteatro all’aperto nel cuore di Central Park, dove l’accesso gratuito agli spettacoli è parte della sua identità. Questo modello, che risale alle prime messe in scena di Joseph Papp negli anni Sessanta, si fonda sull’idea di portare il teatro a un pubblico ampio e variegato, senza barriere economiche. Negli anni, Shakespeare in the Park è diventato un appuntamento fisso dell’estate newyorkese, capace di attrarre nomi di primo piano del teatro e del cinema, e al tempo stesso di far scoprire nuovi talenti.

Nonostante le migliorie tecnologiche e strutturali, il rapporto con l’ambiente naturale resta una caratteristica imprescindibile. Il parco continua a ospitare fauna selvatica che talvolta condivide gli spazi con artisti e spettatori: i procioni sono presenze ricorrenti e di recente una coppia di coyote ha fatto la sua comparsa nell’anfiteatro. Insomma, a prescindere dalle trasformazioni, la convivenza tra cultura e natura resta uno degli elementi distintivi di Shakespeare in the Park.

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