Dal porto di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, è partita una barca a vela di 13 metri diretta a New York. L’imbarcazione, costruita in alluminio e battezzata Nesea, è comandata da Francesco Felice Buonfantino, architetto e velista, accompagnato dalla compagna e da un gruppo ristretto di amici. La rotta prevede l’attraversamento dell’Atlantico e, una volta toccata la costa orientale degli Stati Uniti, la risalita dell’Intracoastal Waterway, il sistema di canali e fiumi che collega Florida e Canada e che permette di non esporre le imbarcazioni più piccole al mare aperto.
Buonfantino non è un marinaio qualsiasi: è l’architetto che ha progettato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova, inaugurato nel 2022 all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè, edificio medievale legato storicamente ai pellegrinaggi e ai viaggi per mare. Il suo studio, Gnosis, è attualmente impegnato anche nel progetto del museo dell’emigrazione a Napoli, che troverà spazio nello storico edificio dell’Immacolatella, affacciato sul porto. La traversata con la Nesea diventa così un’estensione concreta del lavoro di ricerca e memoria che l’architetto porta avanti da anni.
La partenza dalla Sicilia ha un valore simbolico: l’isola, tra l’Ottocento e il Novecento, fu una delle principali terre di emigrazione verso gli Stati Uniti. Porti come Palermo e Messina videro salpare centinaia di migliaia di persone, dirette soprattutto a Ellis Island, il centro di smistamento inaugurato nel 1892 a New York. Da Castellammare, oggi, un piccolo equipaggio ripercorre idealmente quel viaggio, non alla ricerca di lavoro o sopravvivenza, ma per trasportare un simbolo di memoria.
Sulla barca viaggerà infatti la bandiera realizzata dal Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, che sarà issata per tutta la durata della traversata e consegnata a New York, proprio a Ellis Island. Lì troverà posto come testimonianza tangibile del legame fra la storia degli italiani che partirono e la riflessione attuale sulle migrazioni. «Siamo tutti figli delle migrazioni – hanno dichiarato Paolo Masini e Pierangelo Campodonico, presidente e direttore del MEI – e il contributo dei migranti ha arricchito le società di ieri come quelle di oggi».