A New York un giudice ha stabilito che un cane può essere considerato parte della famiglia

È successo in un caso legato alla morte di un cane investito da un’auto: la decisione apre alla possibilità di chiedere un risarcimento per il dolore emotivo, come si farebbe per un familiare

Per la prima volta a New York, un tribunale ha riconosciuto che un cane può essere considerato parte della famiglia. È quanto stabilito dal giudice Aaron D. Maslow della Corte Suprema della Contea di Kings, che ha respinto l’idea secondo cui un animale domestico debba essere trattato esclusivamente come proprietà. La decisione riguarda il caso di Nan Deblase, che ha chiesto un risarcimento per il trauma emotivo subito dopo aver assistito alla morte del cane del figlio, Duke, investito da un’auto mentre attraversava regolarmente sulle strisce pedonali. Il giudice ha ritenuto che la donna avesse diritto ad avviare un’azione legale, aprendo di fatto alla possibilità al risarcimento per danni morali.

A sostegno della tesi della querelante si era espresso anche il Nonhuman Rights Project, un’organizzazione che da anni si occupa della tutela dei diritti degli animali non umani. Il gruppo aveva presentato due memorie per sostenere che l’ordinamento, nella sua parte legata alla giurisprudenza comune, permette un’evoluzione capace di adeguarsi alla sensibilità della società. Il giudice Maslow ha mostrato di condividere questo approccio, citando più volte nei suoi riferimenti proprio i documenti del NhRP. Secondo quanto emerso, anche il tentativo della difesa di archiviare il caso sulla base dell’inammissibilità del legame familiare con un animale è stato respinto.

In passato, i tribunali statunitensi avevano mantenuto una posizione rigida: gli animali domestici, anche se amati e accuditi, erano giuridicamente assimilati a oggetti, con diritti limitati o inesistenti nel campo dei danni non patrimoniali. È solo negli ultimi vent’anni che si è aperto un dibattito più ampio, anche nei media, sul valore affettivo e relazionale degli animali nella vita quotidiana. Diversi stati hanno introdotto normative che considerano gli animali nei casi di separazione, maltrattamento e custodia, ma riconoscerli come «familiari» nel contesto dei risarcimenti per dolore emotivo rappresenta una novità sostanziale.

Il caso di Duke potrebbe ora diventare un precedente rilevante in materia, specie a New York, dove già esistono numerose leggi che regolano i rapporti con gli animali da compagnia. La decisione di Maslow è coerente con una più ampia tendenza giurisprudenziale a riconsiderare i limiti tra umano e non umano, almeno sul piano affettivo e relazionale.

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