TikTok si avvicina pericolosamente a un divieto definitivo negli Stati Uniti. Venerdì, un collegio di giudici della Corte d’Appello del Distretto di Columbia ha confermato la validità della legge approvata ad aprile, che impone al proprietario cinese ByteDance di vendere l’app a una società non cinese entro il 19 gennaio o affrontare il divieto sul suolo americano. La decisione rappresenta un colpo devastante per una piattaforma usata da oltre 170 milioni di americani e che, negli ultimi anni, è diventata un punto di riferimento culturale e una fonte di reddito per molti creatori di contenuti.
L’app è da tempo nel mirino dei legislatori statunitensi, che la considerano una minaccia per la sicurezza nazionale a causa dei suoi legami con la Cina. Secondo i funzionari americani, il governo cinese potrebbe utilizzare TikTok per raccogliere dati sensibili o diffondere propaganda, anche se prove concrete non sono mai state rese pubbliche. Da parte sua, TikTok ha sempre negato le accuse e ha sostenuto che la legge viola i diritti costituzionali degli utenti americani. Tuttavia, i giudici hanno respinto le argomentazioni dell’azienda, affermando che il provvedimento mira esclusivamente a limitare il controllo da parte di un “avversario straniero”.
Il futuro dell’app è incerto. Gli esperti si aspettano che TikTok faccia ricorso alla Corte Suprema, ma non è garantito che il caso venga accolto. Intanto, i sostenitori della libertà di espressione esprimono preoccupazione per il potenziale impatto di un divieto, che potrebbe privare milioni di americani di uno spazio digitale per esprimersi, creare comunità e guadagnare. Anche il presidente eletto Donald Trump si trova di fronte a un dilemma: pur avendo dichiarato il suo sostegno all’app, non ha fornito un piano concreto per evitarne il divieto.
Nel frattempo, l’ipotesi di una vendita sembra sempre più remota. La Cina ha emesso restrizioni sulle esportazioni che rendono difficile qualsiasi cessione, e il valore stimato dell’app, superiore ai 200 miliardi di dollari, rappresenta una sfida anche per i potenziali acquirenti. Tra i nomi in passato associati a una possibile acquisizione figurano Microsoft, Oracle e il miliardario Frank McCourt, ma nessun accordo concreto è mai stato raggiunto. La sentenza, tuttavia, potrebbe stimolare nuovi tentativi di negoziazione. Secondo l’ex segretario al Tesoro Steven Mnuchin, TikTok dovrebbe essere “di proprietà di aziende americane” per risolvere l’impasse.