Starliner ISS ritorno sulla terra

Si avvicina il rientro per gli astronauti della Starliner fermi sulla ISS

Nonostante il protrarsi della loro permanenza sulla ISS, NASA e Boeing insistono nel dichiarare che Wilmore e Williams non sono “bloccati”, disporrebbero di sufficienti riserve di ossigeno e forniture e potrebbero utilizzare altre navicelle attualmente attraccate alla stazione per un rapido rientro.

A quasi due mesi dal loro lancio e dopo 50 giorni dal previsto ritorno, i due astronauti Barry “Butch” Wilmore e Sunita “Suni” Williams, bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), sembrano finalmente vicini al loro viaggio di ritorno sulla Terra.

Nonostante il protrarsi della loro permanenza sulla ISS, NASA e Boeing insistono nel dichiarare che Wilmore e Williams non sono “bloccati”, contrariamente a quanto indicato da alcuni titoli di giornale. Gli astronauti disporrebbero di sufficienti riserve di ossigeno e forniture e, in caso di emergenza, potrebbero utilizzare altre navicelle attualmente attraccate alla stazione per un rapido ritorno sulla Terra. La missione stessa era prevista come un test per la Starliner, e il tempo dedicato alla risoluzione dei problemi, come le perdite di elio e i malfunzionamenti dei propulsori, è stato considerato prezioso dagli ingegneri.

Starliner è una capsula spaziale sviluppata da Boeing e Bigelow Aerospace all’interno del programma Commercial Crew Development della NASA. L’obiettivo della capsula è quello di trasportare gli equipaggi della ISS da e verso la terra, per poi estendere i trasporti anche ad eventuali stazioni spaziali private. Il programma ha visto due voli orbitali di prova, uno nel 2019, il quale mancò l’attracco con la ISS per errori del software di bordo, ed il secondo nel 2021, che subì consistenti ritardi per alcuni problemi con delle valvole corrose. Quello attualmente in corso è il terzo volo orbitale, il primo con equipaggio a bordo.

Ma anche questa terza missione della Starliner è stata costellata di problemi fin dal principio. La data di lancio iniziale, fissata al 6 maggio, è stata posticipata a causa di una valvola di regolazione della pressione difettosa. Anche il secondo tentativo deil’1 giugno venne arrestato durante il countdown per un guasto nel sequenziatore di lancio. Alla fine la navicella è partita al terzo tentativo, il 5 giugno.

La navicella ha però continuato ad affrontare problemi lungo il viaggio – che, comunque, serviva come test per verificare la e comprendere i problemi della Starliner. Durante questo tempo, infatti, la navicella ha subito molteplici perdite di elio e ha dovuto affrontare diversi spegnimenti inaspettati dei propulsori di bordo, ovvero sistemi che spingono la Starliner nello spazio.

Sabato scorso, gli ingegneri di NASA e Boeing hanno testato 27 dei 28 propulsori della navicella, con risultati incoraggianti. Martedì, la NASA ha annunciato che i propulsori testati funzionano abbastanza bene per permettere alla Starliner di rientrare sulla Terra. Tuttavia, non è stata ancora fissata una data precisa per il ritorno degli astronauti, poiché ulteriori dati devono essere analizzati per garantire un rientro sicuro.

Nonostante la risoluzione dei problemi, il piano di NASA e Boeing era quello di far sì che la Starliner fosse pronta per operare continuamente tra la ISS e la Terra già entro quest’anno, ma alla luce di quanto accaduto non sembra un risultato verosimilmente raggiungibile, con la prima vera missione prevista no prima di agosto 2025.

Più in generale, la joint venture tra Boeing e NASA, iniziata nel 2014, ha subito diversi scossoni e si trova particolarmente indietro rispetto ai programmi spaziali di SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk – basti pensare che la navicella Dragon di SpaceX è l’alternativa allo Starliner per riportare sulla terra gli astronauti a bordo dell’ISS.

Ovviamente, su Boeing pendono già gli scandali che hanno coinvolto il 737 Max, l’aereo della compagnia colpito da diversi difetti al punto da far verificare ben due disastri in poco tempo l’uno dall’altro, ed i problemi con il programma di Starliner non sembrano aiutare l’azienda ad uscire da questo vortice. Da vedere se il cambio di CEO sarà la risposta adeguata.

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