Secondo il dipartimento della salute della città, ogni estate circa 350 newyorkesi muoiono a causa del caldo, con la popolazione afroamericana che ha il doppio delle probabilità di soccombere rispetto a quella bianca. La mancanza di aria condizionata è un fattore determinante in queste morti.
Proprio mentre New York City affronta la sua terza ondata di caldo dell’anno, un nuovo disegno di legge propone di obbligare i proprietari di immobili a fornire aria condizionata agli inquilini durante i mesi estivi. Il consigliere comunale Lincoln Restler di Brooklyn ha introdotto la proposta, che prevede l’acquisto, l’installazione e la manutenzione di sistemi di raffreddamento, con sanzioni fino a 1.250 dollari al giorno per chi non si conforma. L’obiettivo è aggiornare il codice abitativo affinché i proprietari siano responsabili di mantenere gli appartamenti freschi d’estate, come sono obbligati a riscaldarli d’inverno.
Sebbene il 91% delle famiglie avesse l’aria condizionata nel 2017, molti non possono permettersi di usarla costantemente. Il disegno di legge mira a garantire che tutti gli appartamenti possano essere mantenuti a una temperatura di 78 gradi Fahrenheit (circa 25 gradi Celsius) quando fuori è di 82 gradi (circa 28 gradi Celsius). Non si sa bene se questa iniziativa possa in qualche modo coinvolgere anche i rifugi per migranti e senzatetto, al centro di diverse polemiche in questi giorni.
I proprietari immobiliari esprimono preoccupazioni riguardo ai costi e alla fattibilità della proposta. Jay Martin, direttore del Community Housing Improvement Program, ha sottolineato che molti edifici a canone stabilizzato, costruiti prima del 1974, necessiterebbero di costosi aggiornamenti.
Inoltre, la capacità della rete elettrica di soddisfare la domanda aggiuntiva è un’altra questione cruciale. La legge darebbe ai proprietari quattro anni per adeguarsi, con la possibilità di chiedere rinvii in caso di difficoltà finanziarie.
La proposta ha suscitato un ampio dibattito sul diritto a condizioni abitative sicure. Sheila Foster della Columbia Climate School ha evidenziato come l’assenza di aria condizionata, in un contesto di cambiamenti climatici e temperature in aumento, possa diventare una questione di vita o di morte.
